ti&4 Libro III. Giulio II. 1503-1513. Capitolo 1. diede in te uu papa, la cui dottrina, sapienza, cultura, educazione religiosa e vita sempre virtuosa riempie di conforto tutti i buoni e timorati di Dio. Così ci è lecito sperare per la Chiesa un’era novella ».1 I primi atti di Pio III corrisposero a tali aspettazioni. Fin dal 25 settembre in una adunanza di cardinali egli indicò come suo compito principale l’immediata riforma della Chiesa e il ristabilimento della pace nella cristianità. La riforma, cosìdichiaròPioIlI. deve estendersi a tutti, al papa, 'ai cardinali, alla curia intiera e a tutti gl’impiegati pontifici; il concilio dovrà essere convocato entro il più breve termine. Questa notizia pervenne ben presto m ogni ipaese e in Germania l’arcivescovo di Magonza, Bertoldo '1 Henneberg, ne prese occasione per stendere un memoriale, che doveva contenere1 quanto egli esigeva per una riforma delle con< >-zioni ecclesiastiche della Germania.2 II papa esternò i migli"11 propositi anche circa una buona amministrazione dei possedim« diretti della Santa Sede; nelle sue spese egli era sominamtm parco.3 Fece proseguire la nuova fabbrica della universi a Roma.4 Pio III fu alieno affatto da ogni nepotismo. Al nepo e 1 ! vanni Piccolomini vietò di venire a Roma se non fosse chiana ^ Alle pressioni dei congiunti, che senza riguardo ^’assediavano p*1 chè chiamasse Giovanni nel Collegio cardinalizio, oppose ^resis en finché la malattia mortale non paralizzò la sua energia. ■* 1 V. in App. u. GO il tenore della * lettera secondo l’originale in nella Biblioteca di S. Marco in V e n e z i a. Intorno a ^ ^ Siena per la elezione ed alla festa ivi celebratasi cfr. P. picCi>.I'0MI/')nUta ndla ficaio di Pio III (ivi a p. 121 ss. [estr. p. 22 ss.] sulla predica,^ e ^ festa, di Egidio iOanisio da Viterbo) e Tizio 78 s. Su rapprese» azio ^ ^ brare l’elezione in Siena cfr. D’Ancona, Origini del teatro ji- ^la'cittì