Massimiliano I progetta di ottenere la Tiara. 797 In occasione della gravissima infermità del papa nell’agosto 15111 Massimiliano, come tutti del resto,2 credeva che Giulio morrebbe sicuramente. L’imperatore nominò subito tre delegati al conclave e voleva mandare a Roma anche il suo fido Lang affinchè questi unitamente al Cardinal Adriano Castellesi tutelasse nella nuova elezione i suoi interessi. All’ambasciatore inglese Massimiliano additò il suddetto cardinale come suo candidato. In pari tempo anche l’ambizioso Carvajal nutriva la speranza di raggiungere la meta dei suoi desiderii.3 All’improvvisa guarigione di Giulio II non volevasi in sulle prime aggiustar fede alla corte imperiale, anzi tutti erano fermamente convinti che ;i giorni del papa fossero contati. Dietro tale convincimento Massimiliano scrisse le famigerate lettere in cui viene espressa la fantastica idea di unire la tiara alla corona imperiale. In una di queste lettere del 18 settembre 1511 indirizzata a sua figlia Margherita, reggente dei Paesi Bassi, si dice: « Dimani spedirò a Roma Matteo Lang, vescovo di Gurk, per prendere un accordo col papa affinchè mi elegga a suo coadiutore, onde io possa dopo la sua morte salire con certezza al soglio pontifìcio, essere ordinato sacerdote e poi dichiarato santo, acciocché voi dopo la mia morte mi dobbiate venerare come tale, al thè io terrò non poco. Ho inviato un’ambasceria al re di Spagna pregandolo del suo appoggio; egli mi ha assicurato volentieri fa sua cooperazione a patto ch’io rassegni la corona imperiale a favore di mio nipote Carlo, al che di cuore consento. Il popolo e la nobiltà di Roma hanno conchiuso un’alleanza contro i Francesi e gli Spagnoli: essi sono in grado di mettere in piedi un esercito di 20000 uomini e mi hanno dichiarato, che non acconsentiranno mai all’esaltazione d’un francese, d’uno spagnolo o d’un veneziano, ma eleggeranno un papa dipendente da me e secondo il desiderio dell’impero germanico. Io comincio a maneggiarmi i cardinali, al quale intento 2-300000 ducati mi renderebbero un buon servigio. Il re di Spagna mi ha fatto dire dal suo •ambasciatore, che anzi egli ingiungerà ai cardinali spagnoli di appoggiare la mia ambizione al papato. Vi raccomando che intanto tutto rimanga nel massimo segreto, sebbene io tema che ira pochi giorni tutti quanti verranno a conoscenza di questo segreto, dovendo tanta gente cooperare in questa faccenda e richiedendosi una sì grande somma di denaro. A Dio ! Scritta di mano del vostro buon padre Massimiliano prossimo futuro J Cfr. sopra p. 790 ss. 2 Cfr. Fraknói, Erdodi Bakócz Tamàs 108 s. 3 I'lmanx, Absichten 22 e MaximUian II, 410.