Libro II. Alessandro VI. 1492-1503. Capitolo 12. Vasari venne sripetuta fino ai nostri giorni. Il suddetto storico dell’arte icosì narra: (Ritrasse (il Pinturicchio) sopra la porta di una camera la signora Giulia Farnese nel volto di una nostra Donna, e 'nel medesimo Iquadro la testa di esso papa Alessandro che la venera.1 Invece Alessandro VI appare in realtà davanti al Redentore risorto. V’è bensì una Madonna dipinta sopra la porta che mette nella prossima Istanza, ma senza il papa ; inoltre questa Madonna non presenta lineamenti individuali, ma il tipo che Pinturicchio allora adoperò anche in altre simili rappresentazioni. Nemmeno nelle altre stanze trovasi quadro alcuno, al quale convenga la descrizione del Vasari, che evidentemente non ha mai posto piede nelle stanze Borgia.2 i Vasari, Vite III, 45)9. 3 Ybiarte 53, 72. — Huber in Hist. Taschenìmoh 1875, p. 53 ed ancho Gbegorovius VII3, 069 ripeterono senza esame alcuno la favola del Vasari <"'ii- testata'gii dall’Axvisi 14 s. ((ìregorovius fa anche dire al Vasari che il pai« adora la Madonna !). Essi evidentemente non hanno veduto mai il dipinto. Per la critica del Vasari cfr. in genere Fret, Vita di Michelangelo (Berlin ISs") xxi s. ed ora Kallab, Vasari-Studien, Wien 1908. Platner II 1, 301 cercò «li so- stenere la narrazione del Vasari esponendo la seguente congettura : « La testn del papa che al presente più non esiste è stata probabilmente distrutta per motivi certo ben fondati e che facilmente si comprendono ». L’attuale prefetto della Biblioteca Vaticana, il mio veneratissimo amico P. Ehrle, ebbe la somma cortesia nel luglio 1895 di esaminare a tale scopo il dipinto della Madonna. Il prof. Seitz e il pittore Fringuelli, custode del Museo Lateranense. ai quali sono affidati i' restauri dell’appartamento Borgia, lo assistettero in questi' esame staccando, dove parve il caso, l’intonaco posteriore. Eccone il risultato. Egli è assolutamente impossibile che in origine al quadro della Madonna fo*sl aggiunta un’effigie di Alessandro VI. Parlano in contrario l’atteggiamento c 111 sguardo della Madonna e del divin Bambino, massimamente poi la corni<'<’ rotonda di cartapesta: i fregi e le lìnee che la circondano escludono assolili"* mente una tale ipotesi. Speriamo ora che la favola del Vasari venga a ?1|M' rire definitivamente dai libri di storia. Così scrivevo nel 1895. Dopo d’allora 1” Steinmann (Reperì. f. Kunstwissensch. XIX, 301), Burckhardt (Beitriige '£>’• Ehrle, che pubblicò la magnifica opera sopra ricordata, e recentemente aneli* Navenne (91 s.), Ricci (Pinturicchio 160) e Venturi (VII 2, 635 s.) hanno aderito alla mia sentenza. Nel suo articolo: Die Kunst der Renaissance in Pasti»’' Gescliichte der Papste (AUgem. Zeìtung 1896, Beil. nr. 42) lo Steinmann esprimi l’ipotesi che nella suddetta narrazione il Vasari abbia semplicemente ripeturo una delle tante leggende che circolavano in Roma sul papa e sui suoi fam-liari, ed osserva ancora che nel volto di Maria egli non ha potuto scopi in nemmeno un lineamento che possa convenire a un ritratto. Anche Veni i -(VII 2, 636) osserva che la Madonna ha affatto il tipo caratteristico, che 1 tnriccliio dava alle sue teste femminili e perciò non può riprodurre i tratti ^ Giulia Farnese. Ciò non ostante Portigi.iotti (p. 43) vorrebbe salvare la ll-genda perchè dalle relazioni dell’agente ¡mantovano del 1612 edite da Ll/' (La Galleria dei Gonzaga, Milano 1913, 45-46) appare che allora i {Fan» | 'desideravano coperto il quadro, ciò che riuscirono anche ad ottenere corro ' pendo il custode. Ma da questo risulta soltanto, che più d’un secolo dopo ^ leggenda comunicata dal Vasari aveva trovato larghissima fede. È nel delle leggende anche che una statua della B. Vergine nella cappella di S. >-