Libro III. Giulio II. 1503-1513. Capitolo 7. della Repubblica Veneta. Nel giugno il papa disse che se i Veneziani fossero pronti a rispettare i diritti della Santa Sede ed a fornire 50 navi da guerra per la crociata, li indennizzerebbe nell’impero dei Turchi dei territori perduti in Italia.1 In questi progetti di crociata il papa ebbe del tutto favorevole la maggioranza dei cardinali e il cardinale Riario si espresse in questo senso in modo molto reciso.2 Anche Francesco Albertini nella sua guida di Roma allora composta incitò il papa alla crociata.8 Il 10 giugno 1509 il cardinale Sigismondo Gonzaga notificava da Ancona alla cognata Isabella d’Este che il papa era assoluta-mente deciso alla campagna contro i Turchi e che aveva già ordinato che si raccogliesse denaro a tale scopo; ch’era grande oltre l’ordinario lo zelo che il papa dimostrava per tale impresa; che a Civitavecchia erano già pronte parecchie navi, che sei altre venivano armate in Ancona, così che fra alcune settimane potrebbero far vela ; che il Santo Padre dopo la festa di S. Pietro voleva visitare Loreto, Ancona e le altre città riconquistate e recarsi poi a Bologna per avviare là la crociata dei principi cristiani contro i Turchi. In una lettera del 17 giugno il cardinale Gonzaga ripete che tutti i pensieri di Giulio II sono rivolti a quell’impresa, che intende parteciparvi in persona e spera in Dio di poter celebrare il santo sacrificio della ¡Messa fra un anno in Santa Sofia di Costantinopoli. 4 Si credeva, scrive Egidio da Viterbo nel suo schizzo del governo di Giulio II, che il papa avrebbe attuato quel progetto se non ne l’avesse impedito .la cecità degli uomini.5 Questo giudizio è appieno giustificato. Quando nel 1510 dopo la conclusione della pace con Venezia Giulio II volle obbligare l’Ungheria alla neutralità verso la Repubblica di S. Marco, gli splendeva alla mente anche l’idea di spingere re Wladislao alla guerra contro i Turchi e perciò fu allora conferito al re ungherese l’alta onorificenza dello 1 V. la lettera del cardinale Sigismondo Gonzaga del 10 giugno 1509. comunicata ]*el primo da Ltjzio nel Carriere della Sera 190S, n. 253. 2 V. * Cod. Urb. lat. 639, p. 85 ss. Biblioteca Vaticana, s Albertini, De miraHlibus Romae, ed. Sciimarsow 2 s. * Dice volergli andare personalmente et sperare in Dio non sarà uno anno che celebrará Messa in ConstantinopoK (presso Luzio loc. dt.). Dei progetti della crociata pariano anche due lettere, che io accennai nelle precedenti edizioni : una, del 31 luglio 1509, è stampata nell’,4 rchiv des Hist. Ver. in Bern XI (1886), 2S9 s., l’altra del 15 ottobre 1509, in Acta Tomic. I, 47. Sulla parte presa da Enrico VII d’Inghilterra ai progetti di crociata sotto Giulio e 1° zelo addimostrato nei suoi ultimi anni in contrasto col suo precedente contegno (v. sopra p. 542 s.) cfr. Busch, England unter den Tudors I, 243 s.. 388 s. con rinvii al pezzi pubblicati della corrispondenza. Una lettera di Giulio II a Enrico VII, presso Gairdner, Letters and Papers II, 170-176. s V. Archiv f. osterr. Gesch. XII, 387.