514 Libro II. Alessandro VI. 1492-1503. Capitolo 7. rebbe con Milano.1. Se questo forse è di troppo, è indubitato nondimeno che il dispetto di Alessandro contro la Francia era allora profondo assai : esso continuò anche allorché Luigi XII offrì a Cesare la mano della leggiadra Carlotta d’Albret.2 La situazione di Alessandro VI era in quel tempo oltremodo critica. In Roma si discorreva apertamente che la Germania e la Spagna denuncierebbero l’obbedienza al papa.3 Che in queste due nazioni si facessero sentire in modo non disprezzabile delle tendenze antiromane, non può mettersi in, dubbio. In tal modo si spiega perchè Cristoforo Colombo, quando il 26 febbraio 1498 fondò un maggiorascato, ordinò a suo figlio Diego di servirsi della sua ricchezza per aiutare una crociata « o per venire in soccorso del papa qualora uno scisma nella Chiesa lo avesse a minacciare della perdita del suo grado o dei suoi beni temporali».4 Un pericolo del tutto immediato sovrastava dalla parte del re di Spagna. Per togliere all’ambasciatore di questo monarca un motivo almeno delle sue querele, Alessandro VI il 20 marzo 1499 deliberò di togliere Benevento agli eredi ,del duca di Gandia e di ridonarlo alla Chiesa.5 Manfredi, il rappresentante di Ferrara in Curia, notificava che il papa viveva in continuo timore. Si diceva che lugubri visioni in S. Pietro lo avevano spaventato." Anzi nel maggio Alessandro promise di allontanare i suoi figli da Roma e di mandare ad effetto delle riforme; per migliorare le condizioni ecclesiastiche della Spagna concesse pieni poteri e accondiscese ai desiderii delle loro Maestà spagnuole di esercitare influenza sugli affari ecclesiastici delle loro terre. Però le relazioni colla Spagna migliorarono soltanto a poco a poco ; allorché, 1 Saxuto II, 531. Cfr. Maui.de ¡La 'iCi.ayikrk, Croniqu(’s de Jean d’Atton I. 324 s. PÉLissiER, L alleanza 106 s., 122 s. Interessante è la seguente notizia in * Acta consixt. C 303: «8. Aprilis 1499. Cuín ego vlcecnncellarius dixissero oratorem ili. ducis Mediolani ad iS. D. N. hodie ingressurum esse in urbeffi. statuerunt rev. d. cardinales cum honore sustcipienduin esse licet fuerit dietim1 consuetudinem fu-isse non mittere obviani oratoribus praeterQuam venientibus ad praestandam i>ontifici obedientiam ». Archivio concistoriale. 2 Santtto li, 562, »917, 640. Pélissier, L’alleanza 129 s. 3 L'ambasciatore di (Ferrara, Manfredi, il tl” marzo 1499 esagerando cosi * riferiva da Roma : «Iai obedienbia si è levata al papa in le terre del impera" tore; el simile seguirà in Spagna secundo il commune credere». Archiv'0 di Stato in Modena. * Navarbetf, Coleccion li. 260; cfr. Bündgens, ira* verdankt die Länder-und Völkerkunde den mittelalterlichen Mönchen und Missimwrent Frankfurt 1889, p. 49. *• *11 » * Acta consist. C. SOS, f. 46. Archivio concistoriale al Vaticano . Burohardi, Diarium (Thuasne) II, 387, n. 1, (Celasi) II, 41, u- 4‘ Sakuto li. 562 e il * dispaccio idi Manfredi da Roma 23 marzo 1499. Archi .vio di Stato in Modena. « lettera di Manfredi da Roma 8 aprile 1499, Archivio di Stato ¡n Modena.