284 Libro I. Innocenzo Vili. 1484-1492. Capitolo 5. déìl’ambasceria fiorentina, fu nominato dal papa cavaliere e segretario apostolico.1 Anche Venezia mandò a Roma come inviati per l’obbedienza due uomini educati al classicismo: Berrurdo Bembo e Sebastiano Badoer; il primo allorché fu alla presenza del papa fe’ sfoggio di tutta la sua arte oratoria.2 L’impressione di quel parlare accuratamente elaborato dovette riuscire tanto più splendida in quanto che Innocenzo Vili era così poco spedito nel parlare, che i suoi familiari dovevano quasi sempre venirgli in aiuto.8 L’onorifico incarico affidato dal papa a'1 Poliz'iano, cadde su terra feconda. In seguito a tale invito il Poliziano, umanista eminente come poeta e come filologo, scelse Erodiano e si studiò di tradurlo quale lo stesso autore greco 1’avrebbe scritto, qualora si fosse servito della lingua latina. Innocenzo VIII ricompensò la dedica a lui fatta di questo lavoro con un breve speciale, ndl quale se ne faceva l’elogio dicendo che esso sarebbe un ornamento della sua biblioteca per la sua novità e per la sua perfezione riconosciuta dai dotti della corte; incoraggiava poi il traduttore ad altri lavori simili e gli mandava come segno della sua gratitudine e del suo favore un regalo di 200 ducati, che avrebbero dovuto porre il Poliziano in condizione di attendere ancora 'indisturbato a tali studii.4 II Poliziano rispose a questi attestati di benevolenza con una lettera di ringraziamento ben stilizzata e una bella ode, la quale non soltanto nella lingua ricordava l’antichità, poiché il papa viene in essa designato come Vicegiove. Allorché nel 1491 dedicò al cardinale Antonio Pallavicino il suo poema Nutritia, il Poliziano riconobbe di nuovo con gratitudine il favore che aveva ricevuto diai papa.5 Innocenzo VIII stette in rapporto anche con i poeti umanisti Aurelio Brandolini Lippo e Antonio Tebaldeo. • Nè meno seppe egli farsi amici alcuni degli eminenti umanisti dell’accademia romana. Nell’anno 1487 uno di essi, Pietro Marso, tenne alla presenza del 1 Tiraboschi VI 2, 49. 383. Lazzari 4S. -Sulle edizioni (lei discorso cfr. p. 213 n. 1. 2 ClAN lOC. Cit. 3 Ciò attesta Pariue he Grassis ; cfr. in App. n. 132 il passo ancora bi<- dito ,(B i b 1. Rossiana di Vienna). * Il breve del 15 agosto 1487 in Poi.itiani. Opera 105; ivi un breve di 1" renzo de’ ^ledici che si riferisce alla medesima cosa. La Biblioteca Vaticana possiede due esemplari di questa traduzione di Erodiano in C'od. Yatlc. J84" (Bibl. Alterni») e 1859 (Beni. Caraffe pri or. Keapolit. li ber) ; essa usd i*"r !l stampe nel 1493 (Aitdiffredi 325). Cfr. anche I)ra. Lungo, Fiorai fin Ibid. sugli inutili sforzi del (Poliziano nel 1488, sostenuti da Lorenzo de M* dici, di ottenere il posto di bibliotecario della Vaticana. » Politi ani, Opera 105-106, 530. 609: cfr. Reumont III 1, 358 s. e I’ 1>iI Lungo, Pro*, io Ir/. <ìcl Poliziano 262 s. o Oian loc. cit. promette altri particolari in proposito,