980 Libro III. Giulio IL 1&03-1513. Capitolo 10. papa in veste di broccato dorato. I lineamenti del viso mostrano che è rappresentato lo zio di Giulio II, Sisto IV. I libri che ha in mano e che giacciono ai suoi piedi alludono alla sua attività letteraria. 1 Dietro la figura di Sisto IV benedicente si scorge l’austero e nobile capo di Dante cinto della corona d’alloro.2 Nell’estremo lembo a destra si presentano parecchi uomini, di cui quello che sta più sul davanti si sporge sul parapetto ed attonito contempla il mistico altare. Un uomo barbuto con sottoveste gialla e manto azzurro, certo un filosofo, indica a colui che sta inchinato sul parapetto il papa Sisto IV quale interprete competente del mistero, che tutti i fedeli debbono venerare. Simile disposizione si manifesta nei tre gruppi principali dal lato sinistro della pittura. Accanto a Gregorio Magno un uomo barbato e dai neri capelli in mantello azzurro addita gli scritti dei Padri della Chiesa giacenti a terra. Dietro lui sono visibili due caratteristiche teste d'i vescovi e costituiscono figure secondarie tre splendidi giovani, che in atto d’adorazione al Santissimo sono caduti in ginocchio e quattro religiosi in atto di scambiarsi le loro idee intorno al mistero ; un abate benedettino mitrato, un Eremita, un Francescano e un Domenicano. Senza dubbio questo gruppo allude alla grande parte presa dagli Ordini religiosi nel gigantesco edificio delia teologia scolastica. A Sisto IV rappresentato nell’altra parte fa riscontro a sinistra nel proscenio un giovane slan-ciato,, incorniciato il capo da bionda chioma. Mite, ma nel medesimo tempo con gesto efficace egli esorta tre uomini a seguire l’esempio dei giovani adoranti. Da guida dei tre non ancora fattisi così avanti figura un vecchio, che appoggiato al parapetto e tutto » L'antica interpretazione che vedeva in questa figura Innocenzo III e alla quale aderisce ancora il Boi.k, Meista tcerke 7(1. jè certamente sbagliata. Che essa rappresenti Sisto IV, come diciamo nel testo, viene dato per sicuro anche da Wickhoff 51. In altro luogo (64) il Wickhoff osserva molto bene: «Cè qualche cosa che umanamente commuove in ciò, che Sisto IV viene fatto risaltare nella Stanza della Segnatura, ma anche qualche cosa della grandiosità propria del carattere di Giulio II allorché egli deriva la dignità della sua famiglia da meriti intellettuali ». Assai acconciamente Sisto IV sta qui vicino al Domenicano Tommaso d’Aquino e al Francescano Bonaventura, avendo egli cercato di comporre con apposito scritto la controversia esistente fra i due Ordini. Cfr. il nostro voi. II, 437. - Ofr. Kraus, Dante 197. Nello sfondo apparisce la testa di un religioso in cui già .il (Vasari volle riconoscere il ISavonarola. Però io non vi trovo alcuna rassomiglianza col noto ritratto del SavonaTola di Firenze e colle altre effigi del famoso Domenicano, le cui fattezze erano certamente note a Raffaello. Sia però notato che un eminente conoscitore di arte quale il Kraus (Dante 754) è d’avviso contrario. Data la grandezza e liberta di concezione che erano proprie di Giulio II è invero possibilissimo che il papa abbia permesso di apporvi il ritratto di Savonarola.