! 470 Libro II. Alessandro VI. 1492-1503. Capitolo 6. presente, per quanto si dice, vicario di S. Marco in Firenze, ha sparso dottrine perniciose con danno e scandalo delle anime semplici. Noi perciò gl’ingiungemmo in virtù di santa obbedienza di comparire dinanzi a noi per giustificarsi dagli errori di cui è stato incolpato e di sospendere le sue prediche; ma egli non volle obbedire adducando invece diverse scuse, che noi con troppa indulgenza ammettemmo, nella speranza che la nostra mitezza lo facesse rinsavire. Ciò non ostante egli persistette nella sua ostinazione; dopo ciò in un secondo breve (del 7 novembre 1496), gl’im-ponemmo, sotto pena di scomunica, di unire il convento di S. Marco alla congregazione toscano-romana da noi recentemente costituita. Ma anche allora restò fermo nella sua pertinacia incorrendo così ipso facto nella censura. Pertanto noi ora vi ordiniamo che nei giorni di festa alla presenza del popolo convenuto dichiariate scomunicato il predetto fra Girolamo e che obblighiate ognuno a considerarlo come tale, non avendo egli obbedito alle nostre apostoliche ammonizioni e comandi. Parimenti voi dovete, sotto la medesima pena della scomunica, proibir© ad ognuno di aiutarlo, di praticare con lui o di lodarlo sia nei detti che nei fatti, siccome scomunicato e sospetto di eresia. Dato da Roma, addì 13 maggio 1497»-1 Per usar riguardo al possibile ai Fiorentini il breve fu indirizzato non alla città, ma ai singoli conventi.2 La solenne pubblicazione seguì solo il 18 di giugno.3 Nel frattempo gli ambasciatori fiorentini residenti in Roma si erano adoperati attivamente per ottenere il ritiro o almeno la sospensione della sentenza pontificia. La lettera del Savonarola in data 22 maggio giunta frattanto aveva disposto a mitezza il papa, che del resto fin dal principi" erasi adoperato perchè la cosa non fosse spinta agli estremi. È assai probabile che allora, malgrado le mene in contrario dei ne- 1 Vedi Dei Lungo in Ardi. stor. ìtal. N. (Serie XVIII 1. 17 s. e Viixabi 1 xxxix-xl (ed. tedesca II, 151 s. 339 s.); Cfr. Sanuto I. 632 s. Che la scorni»1' fosse giusta è ammesso anche da critici protestanti, per es. Krabbe, Savonoro^ (Berlin 1862) 56; parimenti da Biermann, Krit. Studien zur Gesell, des Fra O. • (dissert. di Rostock), Köln 1901, 60 ss. Che essa non fosse giusta sosteiir0' Brosoh, Zur Savonarola-K(introverse 203 ss. ; ¡Saittter, S. réformateur ,w,>’ Montauban 1907. 87 ss. La polemica sorta recentemente fra gli storici validità deUa scomunica del S. ha dato occasione a X. Hii.i.ixg di dedicare ■ indagine sociale ¡'ila questione canonica, importanti; ¡ter la disciplina 1 i]l0 priore domenicano e capo-popolo Gir. Savonarola sostiene » in questa