Progetti del Bramante per il palazzo vaticano. 905 V. Santità ha fatto più che i vostri predecessori durante un secolo ».1 Il genio del Bramante si segnalò in questi edifizi profani non meno che nelle sue costruzioni di chiese. Tutti conoscono il celebre cortile di S. Damaso. Il disegno di questa costruzione che in misura rara unisce la grazia e la leggerezza colla grandiosità, è dovuto al Bramante : esso non fu condotto a termine che da Raffaello e in parte anche più tardi. Fu pure Bramante quegli che eseguì in legno il coronamento a cupola della Torre Borgia, per il quale anche Giuliano da Sangallo diede un disegno.2 Un altro progetto, quale non poteva ideare che Giulio II, mirava a congiungere l’antico palazzo vaticano (a dir vero un accozzo di fabbricati dei più differenti secoli) col Belvedere posto sul pendio d’un colle e distante un quattrocento passi. Anche per quest’opera il Bramante approntò un disegno grandioso. Due corridoi rettilinei aperti all’interno e chiusi verso l’esterno menano dall’antico palazzo al Belvedere. Il grande spazio di terreno frapposto, irregolare, di circa 300 metri di lunghezza e 70 di larghezza, viene ripartito in due grandi superfìci. ¡La più bassa (l’odierno grande cortile inferiore) adiacente al fpalazzo forma l’arena di un teatro per tornei e combattimenti di tori; di qui una magnifica scala conduce ad una terrazza costruita nel mezzo, donde una potente rampa a due braccia mena nella superficie superiore che doveva essere un giardino messo ad alberi (oggi Giardino della Pigna). Il teatro nei due lati longitudinali è chiuso da tre loggiati,3 nel lato più stretto che guarda il palazzo è terminato da un gran semicerchio per gli spettatori. Il piano supe- 1 Albkrtini, ed. Schmabsow .30. ;Ofr. Laurent. I’armenius 311. 2 Tolgo questa notizia sinora ignorata dalla seguente * relazione dell'ambasciatore bolognese, da (Boma 13 luglio 1523, sulla perdita di quest’opera darte: * « Heri di notte certi qui di Palazzo andando a cercare li piccioni di sotto la cuppola de la Torre Borgia, che era tutta di legname et di sopra coperta di piombo, con le torce che portavano in .mano non se avvedendo vi accesero il fuoco... ; per esser il loco molto alto et difficile di portarvi aequa non si potè fare che tutta quella cuppola non abbruciasse, In rimile erri stata opera di /tramante molto degna et bellissima da vedere». Archivio di Stato in Bologna. 3 L’emiciclo verso il Palazzo Vaticano probabilmente non fu progettato da bramante, ma disposto solo da Antonio da Sangallo il giovane. La pianta del Cortile di Belvedere nel Cori. Coner f. 25 (edito da A sii ri v, Pap. of thè British Rchool at Rome II) mostra il lato minore meridionale chiuso in rettilineo con risalite agli angoli. Il segmento d’arco nello schizzo compare per la prima 'olta in un disegno di Antonio da iSangallo iuniore (riprodotto in Tu. Hof-Wvjw, Ruffacl ats ArcKitekt IV, tav. 14. fig. 2), ma va notato che è come affrettata correzione a matita rossa su una pianta, che finisce con linea retta. Gey-Min.r.KR reputava autografa di Bramante questa correzione ed Asiiby ha seguito questa opinione. Secondo le ricerche di D. Frey (Michelangelo-Studicn 47 > >1 disegno non può essere datato che dal 1531 al 1536.