La signoria dei Baglioni e dei Bentivoglio. 70i> luogo nel palazzo del vicecancelliere lo sposalizio della detta Felice con Giovanni Giordano, capo degli Orsini di Bracciano.1 L’ambasciatore veneziano dice espressamente che in questa circostanza Giulio II dimostrò di non essere punto inclinato a seguire le orme di Alessandro VI. Egli proibì tutte le pubbliche dimostrazioni di gioia e il matrimonio fu celebrato nella maggior segretezza; solo in Bracciano, dove tosto si recò la giovane coppia, seguirono le vere feste nuziali.2 Nè era cospicua la dote che ricevette donna Felice.3 Due mesi dopo si strinse anche un altro parentado tra le famiglie Colonna e Della Rovere, avendo Marcantonio Colonna impalmato una nepote del papa. Marcantonio ricevette Frascati e il già palazzo cardinalizio del papa presso i SS. Apostoli.4 In tal modo Giulio II credette d’essersi assicurate le più potenti famiglie romane; ora potè volgere il pensiero al modo di ristabilire senza pericolo per Roma l’autorità della Sede Apostolica in Perugia e Bologna. Senza alcun vero titolo legale, colla forza delle armi, eransi impadroniti della signoria i Baglioni in Perugia, i Bentivoglio a Bologna e su queste ricche città al papa non era rimasta che un’ombra di comando e una piccolissima rendita. In Bologna special-mente, la seconda grande città dello Stato pontificio, del quale formava per così dire l’antemurale, le cose erano giunte a tal punto, che effettivamente ogni potere era venuto a trovarsi nelle mani di Giovanni Bentivoglio. Il suo governo non eira forse così cattivo quanto quello dell’immorale Giampaolo Baglioni in Perugia, ma aveva ad ogni modo dei lati assai pericolosi. La moglie ambiziosa e soprattutto i quattro figlioli del Bentivoglio avevano attirato su lui l’odio della città; l’insolenza e la prepotenza di costoro non conoscevano limiti. Numerosi esiliati rifugiatisi in Roma sollecitavano il pontefice a intervenire onde liberare Perugini e Bolo- 1 Sul contegno doU’Orsini, uomo assai stravagante di maniera che veniva •-Marnato pubblico pazzo, vedi Lrzio, Mantova e Urbino 178 s. ,Sui servigi interposti da Giulio II in favore di G. G. Orsini presso Ferdinando di Spagna v- in App. n. 105-110 i * brevi del gennaio 1507. Archivio segreto pontificio. Riguardo a donna Felice cfr. le notizie presso Gian, Cortegiano 318. Rodocanaohi, Rame 81, 83 ss., 398 s. Sulle relazioni di Felice con Isabella d’Este e il progetto da lei coltivato già nel 1512 d’un futuro matrimonio della sua t*"lioletta col primogenito del duca di Ferrara cfr. Luzio. In ab. (VE ut e (fi fronte a Giulio II 164 s., 166 s. (Sul matrimonio di questa figlia, Giulia Orsini» c°n Pietro Antonio di Sanseverino, principe di Bisignano, cfr. Santjto XXX. 10 s' (7 marzo 1521). 2 Santjto VI, 847, 359. 3 La dote viene generalmente fissata a 15000 ducati. G. Arsago in una relazione su questo matrimonio data da Roma 24 maggio 1506, la fa ascen- ^ere a 20000 ducati, di cui il papa ne pagò 12000. Archivio Gonzaga ' n Mantova. 1 Coppi, Meni. Colonnesi 251. Gkegobovitjs VII3 44.