3. Scompigli in Romagna. Contese e pace finale fra Roma e Napoli. A primavera dell’anno 1488 vide scoppiare pericolosi tram- * ^ busti nella Romagna. Il 14 aprile Girolamo Riario, odiato per » sua crudeltà e per i suoi atti brutalmente arbitrarii, venne roditoriamente ucciso da tre congiurati. La rovina della potenza ;!ei Riarii pareva inevitabile. Ma Caterina, la coraggiosa consorte 'lell’ucciso, tenne il castello di Forlì finché giunse un rinforzo di 'ruppe milanesi salvando in tal modo la signoria per il suo figliuo- lo Ottaviano.1 I congiurati eransi subito rivolti per aiuto a Lorenzo de’ Medici e ad Innocenzo Vili. L’insiinuazione messa fuori da Checco (h-si, il vero capo fazione, che il papa fosse stato a parte della ‘rama, è priva di ogni fondamento. Lasciando stare che alla testimonianza di un tal uomo non è da prestar fede, Checco si confutò la se stesso col richiamarsi alla mediazione di Lorenzo affinchè il ;'aPa si mostrasse favorevole alla sua impresa.2 1 ("fr. Bernardi I 1. 22!) ss. ; Cipolla «47.; I’asoi-isi I. lfX> s., 207 ti. ; Cm*-i*»wski, Itom J. 146ss. Sui rapporti di Girolamo Biario con Innocenzo Vili, il •inaici subito dopo la sua ©lezione avevagii conferito l'investitura d Imola e 1 "rii. ben poco è conosciuto. Molto interessante è tuttavia a questo proposito una • lettera del cardinale A. ¡Sforza in parte cifrata da Ito rii a in data 17 set-■"nibrc 1483, nella quale si dice (1 passi cifrati sono in corsivo): * « Da boli •" sono avisato che el C. Hieronpmo ha facto offerire al papa minati re dece treute d’arme per In impresa del Reame et lo papa le ha aeceplate ». Ai -f Mvlo di «tato in Milano. Non è a mia conoscenza una conferma ‘li '»le notizia. In Atti e Meni. d. R. Accasi, di Padova XXII, P. Verrua pub-'•“«* un'elegia latina d'un contemporaneo sui Biario. Un sonetto sulla morte ■J1 '«arlo e di Galeotto Manfredi presso P. Flamini, Tre Bonetti patriottici f* 1,octi ti t'ir estremo Quattrocento, Pisa 1895. 2 Relazione di Stefano de Oastrocaro presso Glnnakeu.i 101-103 e Thuabne 1 *>-1-524. Degno di nota è pure, che l'altro assassino, Lodovico Orsi, tutto "l'opposto di Checco Orsi, confessò che nessun uomo al mondo, all'infuori