310 Libro I. Innocenzo Vili. 1484-1492. Capitolo 6. sulle tasse.1 Innocenzo Vili creò pure il collegio dei 52 piombatori : chi voleva farne parte e percepire una quota delle tasse che in esso pagavansi, doveva sborsare per una volta tanto 500 ducati d’oro.2 Persino l’uffi'oio di bibliotecario della Vaticana diventò ora venale. Quali iSconvenienti dovessero sorgere da un tale stato di cose, è evidente. Sigismondo de’ Conti chiude la sua narrazione circa l’accresciuto numero dei segretarii con queste parole : D’a'llora in poi i Gottlob, Coni. ap. 248-240. Cfr. Infessura 230; Sigismondo de’ Conti II, 39 s. ; TangIì nelle Mittheil. d. ôsterr. Instituts XIII, 75 ; Arch. d. Soc. Rónt. XII, 15 s. e * lettera di Bonfrancesco Arlotti da Roma 21 febbraio 1488 : « La Sta di N. ¡Sre |a questi dì per liberarse da certi debiti et interesse, premissa matura consultatione, ha venduto l’intrata del suo secretariato ch’è in expeditione de brevi et bolle che passano per camera cum certi altri menicoli adiuncti per 62i» e '400 ducati partiti ,fra XXX secretari novamente creati ». Archivio di Stato in Modena. >— Riguardo agli uditori di Rota, il cui numero da iSisto IV era stato 'fissato nell'anno 1472 a dodici, Innocenzo Vili nel 1483 (la bolla del 23 agosto 1485 in Sull. V, 319s.) stabilì, che il loro ufficio non era conciliabile con un vescovato che non si trovasse in partìbus infldelimn. Con ciò 'Si mirava a valersi di tutti gli uditori pel servizio della (Ciurla : vedi Hinsohius, Kirehenrecht I, 398-S90; Hiixing in Archiv f. kath. Kirchenrecht LXXXIV (1904), 9 ss. (relativamente al caso di Pelino Siandeo). iSull’ufficio di segretario intimo, non creato pel primo da Innocenzo Vili, ma da lui reso fisso, vedi Laemmer, Mon. Vat. 462; Pieper, Xuntlaturen 4; Richard 69 s. ; v. Hofmann, Farsoli. I, 152, 156; II, 122 ss., 152-155. Mediante la costituzione Officii nostri del 1491 venne stabilita « una distinzione fra le classi dei referendari di giustizia e di grazia » (nel supremo tribunale della ■Segnatura papale di giustizia)-. Baumgarten, Die ìkathol. Kirche I. 464 ; 2410. Quanto alla Cancelleria papale cfr. anche Regulae cancellariae apostolicae pubi. Rotarne 13 Sept. l-'tSli (Haix n.ì |9217-9219: altre edizioni con date posteriori di pubblicazione [27 agosto 1492 : 4 maggio 1496] presso Hain n.1 9220-9230); Inhl-bitio contro scriptores apostolico» ultra taxam quicquid exigant,, del 6 settembre 1486 (Hain n.' 9214, 9215). per la storia della Cancelleria sia inoltre ricordato che per la prima volta sotto Innocenzo Vili si trova la nuova specie di documenti pontifici in forma di Motti,s proprius, aggiuntosi alle bolle e brevi ; vedi |Sohmitz-Kaixenberg in Grundriss der Goschichtswissenschaft di Meisteb I 1, Leipzig 1906, 220; 2‘ ed. I 2 (1913), 114. Per le entrate dei maestri delle cerimonie pontificie (salario e minuta servitia) .sotto Innocenzo Vili, Alessandro VI e Giulio II cfr. Constant. Les maitre» des cérémonies 194 ss. ; p. 198 ss. le ricevute di Giovanni Burcardo. 12 La costituzione, del 15 maggio 14S6. è stampata presso Tangi. Kanzlci-ordnungen 215-221 e presso P. M. Baumgarten. Au» Kanzlei ». Kammer 346-353. Ofr. in proposito Baumgarten ibid. 91-95 ; v. Hofmann, Forschungen 1, 138 ss.. II, 45. Baumgarten rileva energicamente che la fondazione del collegio fi'11 Collée tores taxae plumbi epa destinata « a togliere gli abusi nell’ufficio del sigillo » (p. 92) ¡ed eleva protesta contro la « parziale concezione », che qualifica questa costituzione d’Innocenzo VIII come « un mero affare di denaro »• mentr’egli stabilirebbe che «a questa istituzione era congiunto un non insignificante vantaggio reale ». Clfr. v. Hofmann I, 142 : « Lo scopo della riforma non fu raggiunto ». Con bolla del 30 gennaio 1497 (stampata in Baumgabien 354-359) Alessandro VI raddoppiò il numero dei membri di questo collegi"-vedi v. Hofmann I, 142; II, 50. Cfr. Baumgarten 95: « Qui è a proposito Pal lare di mero affare di denaro, perchè non sussisteva ragione alcuna effetti'e per raddoppiare il numero ».