Sospetti sul card. Aseanio Sforza. 437 peto di dolore aveva scritto, essere sua intenzione di rinunziare alla tiara. Ferdinando, che ben conosceva Don Rodrigo, nel rispondergli lo esortò alla calma additandogli la virtù salutare del tempo.1 Il 20 giugno 1497 il papa ricevette gli ambasciatori della lega e di Federigo di Napoli, ai quali dichiarò di volersi in tutti i modi adoperare per la pace e la salute d’Italia.2 II giorno dopo l’inviato di Milano riferiva a casa, che il cardinale Aseanio Sforza era irritatissimo in seguito ai sospetti che eransi sparsi sul suo tonto, che nulla gli poteva incogliere di peggio quanto la morte del duca, poiché certi importanti negoziati, condotti ormai quasi a porto, venivano ora sospesi. Poi l’inviato soggiunge in cifra, che finalmente eransi raccolti alcuni indizi, i quali additavano gli Orsini quali autori e istigatori dell’assassinio, che si seguivano con sommo ;selo questi indizi e che quanto più si venivano confermando e maggiore circospezione usava il papa affinchè la cosa non si divulgasse innanzi tempo. Nella medesima lettera si dice che Alessandro VI era in dubbio se in luogo di Cesare dovesse mandare a Napoli come legato per l’incoronazione il cardinale Asca-nio.3 Questo fatto e anche la circostanza che il 21 di giugno Aseanio ebbe col papa un lungo colloquio,4 sembra accennino che il cardinale in effetto era ritenuto innocente. Può tuttavia anche darsi che tutto ciò non fosse che una finzione. Checché sia di ciò, i sentimenti del papa si mutarono ben presto. Alcune relazioni veneziane parlano nel mese di luglio di una violenta rottura tra Alessandro VI ed Aseanio perchè era cosa sicura che quest’ultimo era stato l’uccisore del duca. Il cardinale di fronte agli umori ostili degli Spagnoli stimò miglior partito abbandonare Roma Per incamminarsi alla volta di Frascati, poi a Grottaferrata e a Cenazzano. Pare, dice l’inviato di Venezia, che il cardinale voglia darsi ai Colonna, essendo gli Orsini in trattative di pace col papa. Nell’agosto il medesimo diplomatico riferisce, che il cardinale Aseanio era venuto in Roma per assistere ai funerali del suo parte presso Gbegorovtus VIP, 3&4 n. 1), la lettera (li Savonarola (presso I’krrkxs App. 9, quella di G. della Rovere presso Gkf.;ìokovius, ^ Lucrezia R"rOia. Append. n. 14. (Nell’Archivio di Stato in Milano vidi la mi_ ‘"ta della * lettera di condoglianza di ¡L. Moro datata da Milano 1 lug io ],n i"»imo dolore). In Giani, ut or. d, letter. ital. XII. 306-3S. li. 14eni rat pu >-Mll'ò due sonetti composti nel 1407, uno consolatorio ad Alessandro VI ed un 1 ,r" s'®ile a Cesare Borgia. 1 Zumta V, 125b. , „ 2 ** Lettera di Aseanio Sforza a Lod. Moro da Roma 20 giugno . i. •rcliivio di Stato in Milano. . 3 ** I-ettera di 'Stef. Taberna a Lod. Moro da Roma 21 giugno 14».. Ar- di Stato in Milano. . 4 Su questo v. in App. n. 42 la «relazione di P. Bilia del -_1 giugno 1407. r- '1 dispaccio fiorentino presso Thuasne II, 672.