144 Introduzione. Un quadro affatto triste ci presenta anche la vita di molti cardinali, vescovi e prelati del tempo, i quali accumulavano nelle proprie mani benefici su benefici1 e non si peritavano di condurre una vita niente affatto ecclesiastica, anzi del tutto mondana e peccaminosa. La crisi morale nel Collegio cardinalizio avvenne sotto il pontificato di Sisto IV.2 Durante il governo d’Inno-cenzo Vili il guasto giunse a tale,3 che dopo la sua morte potè venire eletto per corruzione un Alessandro VI. Quali uomini immorali entrassero nel senato della Chiesa sotto il Borgia, ce lo mostra uno sguardo alla vita d’un Ippolito d’Este, d’un Francesco Iloris, d’un Cesare Borgia e di altri.4 Solo con Giulio II cominciò almeno in parte un certo miglioramento, sebbene anch’egli fregiasse della porpora uomini indegni come Sigismondo Gonzaga e Francesco Alidosi.5 Soltanto dopo la metà del secolo XVI tornò a prevalere nel Collegio cardinalizio l’indirizzo strettamente ecclesiastico. Non può far meraviglia, che con tale stato di cose nell’alto e supremo clero la disciplina ecclesiastica fosse rilassata su su fino ai più alti gradi del clero, e come anche fra il clero regolare e secolare prendessero sempre più piede disordini e sregolatezze morali d’ogni genere. * Ksompl presso Boscot:. Leo X. I, 21; Castù I, 21 e sotto nel corso della esposizioni- propriamente detta. a Cfr. il nostro voi. II, U08 ss.; V. inoltre J. Schi.kcht, Andrea Zamometic. Piiderbom 11HK!, 55 h. : Rodocanachi, Rome au tempi de Julet 11 et de Leon -\ 5 ss., i> ss., 57 ss,.; Ulein. Le tu.re de» cardino ujc ramaio» de lo Rena ¡■»»ance, in Iter de» quest. hi»t. I.XXXIX (1011), 414 ss. Su abusi e mondanità uell’tipisco-pato efr. Tacchi-V k.n tv ri I. 15» ss., idi ss.. 166 ss. Che molte volte proprio la gente pili inetta brigasse di ascendere a sedi vescovili, vien lamentato da Bapt. Masti; anu*. Ite vita beata 182. a Vedi sotto, libro I. specialmente il cap. 6. * Altri particolari Intorno ai suddetti si diranno nel corso della narrazione. Sul cardinale llorl> vedi I’akis di. Chassis tsl. _ 1Kìllisger 372. Pel cardinale Ippolito d’Este vien riferito, die prendesse a servizio degli assassini por a cricca re II suo fratello germano Giulio, perchè un'amante del cardinale aveva trovato Ih'IU gli occhi di lui! Gkf.cohovu^s, Oiav, Cortei/iano 35; Rooocaxachj. Rome 78; L. Schmidt. Die Renaissance hi Urie feti II, 120 s. Cfr. anche Hes-xavt. Le Mal francai* i) rtpoque de lexpeditioii de Charles Vili en Itali* (Paris 1886) 24 ss.. 41* ss. Tur assi:. Djem-Snltan 304 s. Sul lusso o la prodigalità del cardinali v. fra nitro Gabb. Barij.tta, Sermone» t. 87 e Bohmer. Roitifati rt 117 s. 6 Dell'Alldosl si parlerà più diffusamente sotto nel libro III. Sulla scostu-matezza dol cardinali S. Gonzaga e Cornaro cfr. la testimonianza presso Luzio, F. Oonzoi/a 4IV-47. Quali fossero le condizioni anclie al tempo di Giulio II lo mostra la ’relazione dell’amba sciatore estense in data di Itonia 17 giugno 1506 intorno al favore, die la cortigiana Imperia godeva presso diversi cardinali. Archivio di Stato i u Modena.