436 Libro II. Alessandro VI. 1492-1503. Capitolo 5. aggiunti gli uditori della Rota Felino Sandei e Guglielmo de Per-riers, ed i segretarii pontifici Bartolomeo Florès e Lodovico Po-docataro.1 Dopo il discorso del papa si levò in piedi l’ambasciatore spagnolo Garcilasso de la Vega per iscusare l’assenza del cardinale Ascanio Sforza. Il cardinale, così Garcilasso, prega Vostra Santità a non prestare innanzi tutto alcuna fede alla voce corsa, che egli sia l’uccisore e siasi messo alla testa degli Orsini. Come il pontefice lo permettesse egli comparirebbe personalmente per giustificarsi. Oggi egli is’è astenuto dall’intervenire al concistoro solo per timore della furia e vendetta degli Spagnoli. «Tolga Dio — rispose il papa — ch’io abbia un sì terribile sospetto verso il cardinale; io l’ho sempre tenuto in luogo di fratello e se comparisse sarebbe il ben venuto».2 In quel medesimo giorno 19 giugno fu comunicata officiai mente alle potenze italiane ed estere la morte del duca di Gandia. « Noi non sappiamo, isi dice in questa comunicazione, da chi, dove e per qual motivo sia stato perpetrato l’omicidio».3 Egli, il papa, diceva poi di considerare la perdita di colui, che aveva amato innanzi a tutti ed anche troppo, come una visita del Signore Iddio, come un severo ammonimento a correggere la sua vita. Le potenze risposero subito con lettere di condoglianza. Massimiliano lasciovvi cadere l’esortazione che lil pontefice rimanesse nei suoi buoni propositi e li recasse ad effetto. Anche il cardinale Giuliano della Rovere, che stava facendo pratiche per un accomodamento col papa, * e Girolamo Savonarola espressero il lpr0 rincrescimento.5 Al re di Spagna Alessandro VI nel primo im- 1 Cfr. li. Celikb, Alexandre VI et la reforme de VÈglìse 6Sss. ; a p. sulle individualità delle persone sopra indicate. 2 V. la relazione dell'ambasciatore veneziano stampata presso Bbown. 74-76 e nella nuova edizione di Sanuto I, 653-654, come pure in App. "■ una * lettera del cardinale Ascanio iSforaa al duca di Milano da Roma 19 -! ' gno 1497 nell’Archivio di Stato in Milano. 'Ofr. anche in App. " / la * lettera di P. Bilia del '21 giugno proveniente parimenti dall’A r c h 1 ' di .Stato in Milano. Cfr. anche la relazione di Bracci del 22 gin-111 presso Thuasne II, 670. . . * II breve a Venezia presso Sanuto I, 661-662 e similmente a Milano il"1 660-661 ; facsimile di quest’ultimo presso Menotti p. 161. * Broscii. Julius II. mette in dubbio la notizia dell’ambasciatore '1 ^ ziano, che già nel giugno sia stato ottenuto un \accordo tra Alessandro e Giuliano. .Del resto anche l’ambasciatore estense in un »dispaccio dot" Roma l’8 giugno 1497 riferisce: *«S. P. ad vinc. revmo se accordato con papa»; egli farà ritorno |in Italia. Archivio di Stato in Mode" Cfr. Gabotto, Lo Stato Sabaudo III (Torino 1895). 62 s. Ad ogni modo , l1 ^ mente congettura Gregorovius VII*, 894, che la lettera di condogli*117'11 Giuliano abbia m rinato il ravvicina mento diplomatico dei due nemici. 5 La lettera di Venezia presso Sanuto I, 662-663; »quella di Massimi ^ data da Imst 24 luglio 1497 nell’A r c h i v i o di Stato in V e n e z i ■>