970 Libro III. Giulio II. 1503-1513. Capitolo 10. silio Ficino e quelle dei grandi poeti italiani Dante e Petrarca, l’essenziale però circa l’importanza e il processo evolutivo dell’antica filosofia gli era certo noto fin da quando trovavasi in Urbino. In alcuni punti, specialmente nel dar risalto a Platone, egli ha adottato le idee del rinascimento, attenendosi per il resto al concetto medievale, il quale tutto ciò che lo spirito umano era capace di conoscere attraverso l’esperienza dei sensi e le leggi originarie del pensiero, soleva dividere nelle sette arti liberali (artes libe-rales) grammatica, rettorica e logica (dialettica), il cosidetto tri-vium e musica, aritmetica, geometria ed astronomia, il così detto quadrivium. Sulle sette arti liberali, che trovano il loro compimento nella filosofia, Raffaello ha costruito la sua rappresentazione. 1 Lo sforzo dell’umano intelletto verso la conoscenza della ragione ultima ^elle cose trova il suo termine in Platone e in Aristotele, ai quali la verità rifulse come lampo nella buia notte. Ma questi genii della filosofia sebbene spiegassero tutta l’energia naturale dello .spirito, non seppero tuttavia arrivare al pieno conseguimento della suprema verità. In un punto tutti i pensatori del mondo antico, anche Platone, il grande filosofo dell'immortalità dell’anima, fecero naufragio, nel concetto dell’essenza e origine del male, del peccato. Onde nemmeno la filosofia greca fu capace di guarire la ferita mortale del mondo antico. 2 « La filosofia — dice Vincenzo di Beauvais nella sua grande enciclopedia — quantunque sapesse elevarsi ad una teologia naturale, pure non giunse mai a penetrare nella vera teologia. Questa non venne a cognizione della umanità che mediante la rivelazione della Bibbia e dei suoi espositori, i grandi dotto ri teologi ».3 Tale distinzione dei campi della cognizione in teologia naturale e soprannaturale ricorre in tutti i grandi pensatori dell’evo cattolico. Così Dante fa dire alla sua Beatrice che la scienza mondana dista dalla scienza della fede cotanto, quanto si discorda Da terra 11 del che più alto festina.4 1 Così Richter, iSipringeb, Lilienckon e Mì5x£.ner nei lavori allegati sopra p. 968. n. 1. Circa l’iiillusso di Marsilio Ficino v. le eccellenti osservazioni presso Kkaus-Sat'kr II, 2, 410 s. - Ciò lia esposto classicamente il IHÌulinger nella sua celebre oliera classica : Hcidenthum w. Judenthum (Regenslmrg 1857) 260s., 292s., 601 s., 730s. Sotto questo punto di rista è molto significativa la rappresentazione del primo peccato a lato della Teologia nel soffitto (v. sopra p. 961). a Speculimi doctrinale II, c. 19, allegato da Liuencbon loc. cit. Cir. anche Thomas Aquiiì., Stimma p. 1, q. 1, art. ¡2. * Paxte, Purg. XXXIII, S9.