224 Libro I. innoceuzo Vili. 1484-1492. Capitolo 2. esortandolo a venirgli in aiuto.1 Provvedimenti più efficaci piuttosto che da Federico III erano da attendersi dai Reali di Spagini: allora infatti questa potenza in via di avanzamento comincia a ingerirsi sempre più nei grovigli della politica italiana.2 Ferdinando e Isabella cercarono Subito d’interporsi come pacieri,3 del che il papa il 10 febbraio 1486 espresse loro la sua gratitudine. Otto giorni dopo Innocenzo VIII fece al sovrano di Bretagna, che lo aveva esortato alla pace, una esposizione dei torti di Ferdinando, facendo esipressamente notare, che a causa di quel re i baroni erano ridotti a tal disperata condizione, che nel caso venisse loro a mancare l’aiuto del papa si rivolgerebbero 'ai Turchi.4 Siccome da Venezia non era da attendere alcun soccorso, il papa, o meglio il cardinale Giuliano della Rovere insieme al Cardinal Balue,5 che fin dal febbraio del 1485 lavorava attivamente in Roma in qualità di ambasciatore di Carlo Vili e di protettore degli interessi francesi, aveva posto l’occhio sul duca Renato di Lorena.6 Dai! diritti del suo avolo questo principe derivava certi diritti di successione sul regno di Napoli e della Sicilia, ai quali ora Innocenzo Vili diede il suo appoggio. Non tutti i membri d<-l Sacro Collegio erano del suo avviso, tanto che il 6 marzo 1486 si venne 'a questo proposito a vivacissimi diverbii nel concistoro: il 1 V. il * breve del 30 gennaio 14(86. Archivio segreto pontificio. Cfr. il i* breve a Basilea idei medesimo giorno. Archivio civico di I'»-s i 1 e a. Le due lettere sono stampate presso iFr. Jeqklin, Die WOrmserzipe der Jaltre 1486-81, in Jaliresbericht de-r hìst.-antiquar. Gescllsch. voti Oraw-bùnden (Ghur) XXVI (1896) 79; ofr. 8. iSimili brevi furono spediti fl molti principi ecclesiastici e .secolari dell’impero e ad una serie di città, anche agb Svizzeri: il papa incitava questi ad attaccare il duca di Milano affinchè fosse costretto a richiamare le truppe mandate contro lo Stato della Chiesa (Jeckm* 9 ss. e i documenti ibid. 78, 80-82). Sul contegno d'Innocenzo VIII quanto all’elezione a ore di Massimiliano I nel febbraio del 1486, vedi Ulmann Forsclinngen XXII, 156. I.a congettura ivi espressa alla nota 1 circa la data delle lettere pontificie sono in grado di completarla con il * Lib. brev. H1-f. 237 dell’Ar c h i vi o segreto pontificio, da cui risulta che entrambi gli scritti, quello all’imperatore Federico e quello a Massimiliano I. portano la data del 9 marzo 1486. 2 Cfr. J. iCSalhette, La politique espagnole dans la guerre de Ferrata (1482-84), in Rev. hist. XCII (1906), novembre-dicembre e l'articolo del medesimo citato qui sopra. s Cfr. iCalmette loc. cit. 227 s. Nel 1486 Bernardino Carvajal, il futuro vescovo di Badajoz, era nunzio in Spagna e nello stesso tempo Colle''1"1 apostolicus : cfr. Hinijosa 40. < Raynàld 1486, n. 2-3. e Cfr. l’eccellente monografia di Forgeot, J. Balue 125 ss. V. anche < u ' mette loc. cit. 228 ss. Qui, p. 241-243, il breve del 22 giugno 1487, col quale 1 papa cerca di giustificare il cardinale Balue, che per i suoi sforzi a fa voi' del duca Renato era caduto in disgrazia della coppia regale spagnuola. o Cfr. P. Mabicha'L, René 11 due de Lorraine, Paris 1891.