Libro III. Giulio II. 150;ì-1513. Capitolo 8. sue lettere, che la Vecchia chiesa era tutta pericolante.1 Anche l’iscrizione della prima pietra accenna direttamente a questo stat-> d’imminente rovina. - Alcuni contemporanei assai bene informai;, come Lorenzo Parmenio ' custode della biblioteca vaticana e il segretario particolare del papa Sigismondo de’ Conti, dicono il medesimo. 4 Non è quindi il caso di parlare di una demolizione arbitraria. Dati i progetti del papa e del suo architetto era indubitato eìu la nuova fabbrica di S. Pietro avrebbe assorbito grandi sommi Il 10 novembre 1505 Giulio II emanò il decreto, che l’eredità di un certo Monserati de Guda fosse devoluta alla costruzione delia chiesa di S. Pietro.5 Questo è il primo documento autentico intorni» i Noi breve al re «l’Inghilterra si ilice, che egli — il pai)» — aveva . -cato la prima pietra del nuovo /tempio « firma sin» diteti quod domimis et -'11,01 lesus I hristus. cuiits monitu basilU'am ipsilon vetustatc cansumptain ;m- : sfiori forma et aediflcio renovare aggressi Humus, meriti« et precihus ¡;>- -Hpostoli Aires nobis tribuet, ut qtiod tanto fervore incocptum est. absolvi > ; portici possit ad laudem et gloriam 1 H-i ». Similmente nel * breve che Giuli- H indirizzava parimenti il 18 aprile 1500 «Abati et conventui monast. s. Ah-'. stini or. S. Benedie ti : * Cum decreverimus basilicam li. iPetri principi' •M"’-stoloni ni de urbe vetustatc prope collabcntcni dante Domino funditus rtv< I i ri care atipie novo et decenti oliere instaurare nos liodie processioualiter mi» imi veli, fratribus nostris S. li. E. cardinalibus et maglia prelatorum et p-i'iili multitiidine propriis nianilius nostris in eius fundamento priinum lapidei», l"" snimus.... ». Essere egli deliberato « hoc opus absque intermissione aliqun ' cedente Domino persequi » i' li esorta a contribuirvi. « l'1 uè rii ut expedita XX \ IH similia subseadem data». * Lib. brev. 22. f. 489 Archivio segreto penti fido. Di simil tenore è di * breve stampato in App. n. !(4 indirizzato al i" d Inghilterra del 0 gennaio 1500. Si cfr. inoltre l’enciclica di Raynaid 1508. n '• dove si dice : « Quis merito non admiretur coeptam a nobis ad omnipotenti' I'ei eiusque inta< tae genitricis .Marine ac principis apostolorum li. l’etri lieii' rem et laudem necessaria m basii irai: eiusdcnt sancii ¡ani vetustatc colla!""11' rcparatioium ii uinpliationcm». Cosi pure innanzi alla sua morte nell1 giil citata enciclica in Itali. Ynt. il, 349. Se l’antica chiesa di ¡S. l’ietro i>"n fosse stata cosi cadente, il papa non avrebbe jiotnto parlare più volte in nieil" cosi reciso. Anche la maggior parte degli scrittori posteriori ritengono che ::l chiesa di S. Pietro era cadente: v. fra gli altri Mkiuhlaxcìklo DuaMI 1 >•"' inailo canonico di S. Marco nelle sue * Memorie del tempio c palazzo ' " ' (■uno II. f. lb, 4b nel (Cori. SI ¡]). 17 «lolla Biblioteca Corsini i n B ...... - Questa iscrizione secondo i’.uus db