252 Libro I. Innocenzo Vili. 14S4-1492. Capitolo 4. tempo in cui si raccoglievano le imposte per la sovvenzione personale di sua Maestà l’imperatore. Noi vogliamo passare sotto silenzio, dicano gli scriventi, le gravezze ordinarie che impone la Chiesa, le quali cagionano non poca difficoltà; ma guerre, atti di violenza e continue angherie, sotto le quali da tanto tempo soffrono la Chiesa ed il clero, hanno condotto le cose ecclesiastiche a così triste condizione, che nessuna chiesa e nessuna dignità sembra aver più l’antico lustro e c’è da temere che per il soverchio carico vadano in rovina, Vostra Santità voglia riflettere, dove l’estrema miseria possa spingere gli uomini. In casi disperati gli uomini si persuadono che tutto sia lecito senza distinzione; il giusto e l’ingiusto, il bene ed il male vengono ad essere la stessa cosa, poiché il bisogno non conosce legge.1 Secondo fi Tritemio il clero tenne allora da per tutto conferenze, prese consigli e finalmente deliberò di appellare dal papa male informato al papa meglio informando.2 In seguito a tale resistenza Innocenzo Vili si vide costretto a sospendere la colletta della decima in Germania,3 senza tuttavia rinunciare al disegno della guerra contro d Turchi. Innanzi tutto dovevasi ottenere il concorso della Francia. Il 16 novembre 1487 gli ambasciatori destinati alla corte francese lasciarono la città eterna. Questi erano il vicentino Lionello Cheregato, vescovo di Traù e lo spagnolo Antonio Florez.4 II 20 gennaio 1488 il Cheregato tenne nei palazzo 1 Müller, Veiclistags-Theatruni Friedr. III. 130 s. Gesch. d. Nuntien II-700-711. Weiss, Berthold r. Henneberg 12. Gebhardt 58 (2» ed. 68). Sui lagni die allora levò l'imperatore contro il papa vedi .Taxssex. ReicHscorresp. II. 47" >• e Forsch, zur deutschen Ocsch. XX, 157. Cfr. anche i lamenti di Federico d«1 I486 presso Schlözer, Briefwechsel X. 269 s. La questione della decima costituì anche uno dei punti principali delle consulte nel capitolo provinciale convocato a Magonza da Bertoldo v. Henneberg e li tenuto il 15-17 agosto 1487. Cfr. Bau®-mkister in II ist. Jahrb. XXXVI (1015), 612 ss. Ibid. 021 una lettera di Innocenzo Vili a Bertoldo del 18 giugno 1488. Del resto la decima raccolta in Germania doveva andare a favore non del papa, ma deU’lniperatore (ibid. OC**. <¡15 s.V. Baitermeister (p. 616) rileva che non devesi « trascurare come per 1» maggioranza degli oppositori, in particolare per il capo del movimento, l'arcivescovo, l'occasione prossima all'opposizione stava senza dubbio nel tentativo dell'imperatore di arrivare a una duplice tassazione del clero coll'aiuto del papa ». Per la condotta di Bertoldo v. Henneberg cfr. anche A. L. Veit. Zu' Frage der Gravammo auf denn- Frovinzialkonzil zu Mainz im Jahre 1^87, IIist. Jahrb. XXXI (1010). 520 ss. e Veit in Erliiut. u. Ergänz, su Jansscns Gesch. des deutschen Volkes X 3, Freiburg 1920, 2 s. 2 Trithemius II, 529. Weiss loc. cif. Grotefend, Quellen I, 46. * Gottlob, l’craudi 451, li fa partire fin dal 13 novembre; mentre Bonfr-Arlotti ch'era Itene informato riferisce in un * dispaccio del 17 novembre 148*. che gli ambasciatori erano partiti per la Francia il giorno innanzi. A r c h i v > 0 di Stato in Modena. Qui come in una relazione presso Cappelli 68» sin?-gita finora alla critica, vien detto che gli ambasciatori avrebbero dovuto trattare anche dell’abolizione della prammatica sanzione, contro la quale nel I486 era