9Ì4 Libro ili. Giulio li. 1503-1513. Capitolo 10. dignità e bontà Dio Padre, il creatore e signore dell’universo, in un mare di raggi dorati; un numero infinito di delicati angioletti riempiono questa regione della luce e dello splendore;1 sembra quasi che il maestro non siasi stancato di collocare in questa patria della pace e della beatitudine infinite schiere di graziosi spiriti. Nell’estremo lembo delle nubi, che attorniano questa suprema regione della luce, stanno librate a destra e a sinistra tre leggiadre ligure di angeli con vesti svolazzanti. Come creatore e conservatore dell’universo, Iddio Padre porta nella sinistra il globo terrestre, mentre la destra è levata in atto di benedire. Al di sotto, siccome :il vero centro del cielo, sta l’Unigenito Figlio nella sua gloria (rex glorine).2 Qui forse Kaffaello ha creato la più bella immagine di Cristo sulla terra. 11 Salvatore sta assiso sulle nubi, dalle quali spuntano fuori teste di angeli: la sua divinità irradia un nimbo d'oro contornato da un mezzo arco azzurro, ornato di teste d’angeli. Il Redentore glorificato, col capo leggermente inclinato, allarga pieno di mitezza e d’amore le sue mani piagate.3 II candido e luminoso paludamento non ricopre che l’addome del Cristo glo- l iilea fondamentale è data « dalla comunicazione della terra col cielo mediante la rivelazione del Sacramento dell’altare». Una spiegazione teologica fu data ia prima volta da parte cattolica da F. X. Kraus nella sua geniale dissertazione, purtroppo poco nota, sulla Camera della Segnatura ; dove a p. 41 s. a ragione viene messo in rilievo specialmente il significato del sacrificio, ulteriormente svolto il* hit. liundschau 1897, p. 5s. Parimenti dal puuto di vista del teologo cattolico la Disputa fu recentemente interpretata dal Isoli; Master icerke 07-iU-Più rettorxca è la dissertazione ut G. i^ozza-Luzi, il jjuomo ai orvieto c naj-fucilo Sanzio nel Trionfo Eucaristico. Lettura inaugurale au .ioeademia Orlatami « La Nuova l’alice », Milano 1890. H. Grimm nella sua \ ita di Itaffaetlo 315 dà la seguente spiegazione : «Ammesso che il soggetto del dipinto non è la contesa, ma U cessare della contesa mediante la rivelazione che tutti appaga, appariscono tosto inutili quelle spiegazioni, che si son volute introdurre nella composizione. Xoi scopriamo un momento di suprema sorpresa ecc. ». lo ritengo questa spiegazione (accettata da Wolzouek 50) come difettosa senz'altro perché parte dal falso concetto, che fra quei (personaggi raccolti intorno al Sacramento vi sia stata una disputa. In tal caso va interamente perduto quel più profondo significato teologico dell'affresco, che mi son provato di esporre qui sotto a p. 081 s. Solo a titolo di curiosità ricordo qui l’opinione del Portig esaminata in Uist. pulii. MI. XCYI1, 403 s., che la disputa sia l’espressione del principio di fede protestante ! Si tratta di cosa egualmente insensata quando Kalthokf (Zeitalter dcr Keformation, Jeua 1907, 131) vuol vedere nella Disputa una (tiro-testa contro il dogma deH'Eucaristia. Intorno a un pastore protestante il quale sostiene, che Raffaello non (Sia stato cattolico, vedi Muntz, Le* hUtoriem OS. i Cfr. la descrizione dell’empireo di Dante (Parati. XXXI, 4 ss.). Il cielo stellato è distinto da Raffaello con puntolini a rilievo dorati. s Cfr. Kraus, Cameni tleila Segnatura 37. s Cfr. la vita di Overbeefe di Bixder I, 145 s. e Boi-e. Meistericerkc der Molerei G9. In una lettera a suo padre dell’anno 1810 resa nota il'a poco tempo