236 Libro I. Innocenzo Vili. 1484-1492. Capitolo 3. Una parte della popolazione di Forlì bramava molto vivamente di stare sotto il dominio immediato della Chiesa e mandò pertanto ambasciatori a Roma con la preghiera che il papa accogliesse la città sotto la sua protezione. Dopo ciò Innocenzo Vili fece avanzare sotto il comando del protonotario Bernardino Savelli alcune milizie da Cesena verso Forlì, le quali però vennero fatte prigioni dai soldati milanesi. Allora il papa rinunciò ad ogni ulteriore ingerenza, quantunque avrebbe potuto prendere le parti della città, che a lui era sottomessa secondo tutte le norme del diritto. Malgrado che Girolamo Riario gli fosse stato assai avverso durante il governo di Sisto IV, pure egli raccomandò ai Forlivesi gli orfanelli dell’ucciso dando a tal proposito delle istruzioni anche al cardinale Raffaele Riario inviato a Forlì.1 Innocenzo Vili ebbe anche un altro motivo particolare di astenersi da ogni intromissione nei torbidi romagnoli, poiché appunto in quel tempo il re di Napoli adoperavasi infaticabilmente onde sollevare contro il loro legittimo sovrano le città dello Stato della Chiesa. La ribellione deU’importante città di Ancona, di cui si erano avuti dei timori già due anni prima, avvenne ora effettivamente. E fu una terribile sorpresa, allorché nei primi giorni d’aprile del 1488 il consiglio di Ancona sulla torre del magistrato e sugli alberi maestri delle sue navi fece issare la bandiera ungherese in segno che la città erasi posta sotto la protezione del genero di Ferrante, Mattia Corvino.2 Se Innocenzo Vili dovette tollerare la perdita del porto più considerevole ch’egli avesse sull’Adriatico, quanto meno poteva venirgli in mente di prendersi a cuore Forlì I rimproveri che a questo proposito gli muove l’infessura, il passionato cronista di Roma, sono ingiusti.3 Ove il papa avesse dato ascolto alla richieste dei Forlivesi, sarebbe venuto a conflitto non solamente con Milano, ma altresì con Firenze. Lorenzo de’ Medici di lui. di Checco e del terzo congiurato, era venuto a conoscenza della trama Cfr. anche Pasoi-int I, 248; III, 116. ('un, ('al. .Sforza 15, va d’accordo ■ ! Pasolini, ma tuttavia crede che di fronte ai trambusti di Romagna Innocenz" VIII siasi trovato come (Sisto TV di fronte alla congiura dei Pazzi. Per ■ • giustificazione di Lorenzo dei Medici contro l'accusa d’aver avuto parte nell8 congiura, cfr. Pasolini, Xuori documenti 90 s. 1 Sigismondo db’ Conti I. 315-316; cfr. Bernardi I, 274. Per l’inv#o '1* cardinale IUario a Forlì v. anche le istruzioni a Gherardi del 24 aprile 1 presso Carusi ca.xi-ci.xiv ; cfr. inoltre ibid. 123 ss., 137 s. Sull’intervento (le-1 Sforza in favore della vedova e dei tigli e sulle trattative di Lodovico <"'>■ Innocenzo Vili v. la lettera di Gherardi al papa del 18 aprile 1488, pr<‘"' Carusi 105 s. ; cfr. ibid. ucxvii-lxxix. Circa una differenza, che cade nella a" desima estate, fra Lodovico 'Sforza e Innocenzo Vili per la signoria di Mila®1' su Genova cfr. Carusi ucxrxss. 2 Fraknói, Mathias Contimi* 22 s. Qui si hanno anche i particolari s«> ' scioglimento seguito pdìl tardi della lega tra Ancona e l’Ungheria. * Infessura 232, dove del resto devesi notare l’ut fertur,