Riconciliazione di Ferrante con Alessandro VI. regolare le questioni con Virginio Orsini e Giuliano della Rovere. Solo dopo lunghe riluttanze il primo si decise a pagare al papa 35.000 ducati ricevendone in compenso l’investitura dei feudi di Cerveteri e di Anguillara. In pari tempo doveva aver luogo anche la riconciliazione tra Giuliano della Rovere e Alessandro VI. Il 24 luglio Virginio Orsini venne a Roma col Cardinal Giuliano ed entrambi pranzarono dal papa. Il 1° agosto Federigo potè annunziare a suo padre, che il papa aveva sottoscritto gli articoli dell’accordo.1 Il 2 agosto (il duca di Gandia, teneramente amato dal papa, dopo essere stato ricolmato di ricchissimi doni, faceva il suo viaggio di iiozze alla volta della Spagna.2 1 Infessura 292. Thuasne II, 541 s. Trincherà II 2, 196. La pretesa che A. iSforza dovesse andarsene dal Vaticano, era stata da ultimo abbandonata da parte di Federigo e di Giuliano della Rovere; vedi Trincherà II 2, 1^9 s. Broscii 53. Arch. star. ¡tal. 3* Serie XVI, 392-393. Il secondo terzo del denaro per l’investitura napoletana fu pagato alla Camera apostolica il 31 agosto ,1498 con 10 $23 V4 di fiorini camerali. Gottlob, Cam. ap. 233. 2 Alessandro VI non lasciò mancare severe esortazioni a buona vita, ma il giovane nepote mise dietro le spalle i buoni consigli. iCtfr. inoltre Hofler (Hodrigo de Borja 62 s.) anche i Documentos ineditos de Alejandro VI in Solu- cioncs católicas I (Valencia 1893), 85 s„ non che \Sanchis y Sivera 22 ss., ¡10 ss., 13 ss. (lettera di rimprovero del papa del 30 novembre 1493 ; ibid. 48 ss. anche una lettera piena di rimproveri, di Cesare al fratello del 30 novembre 141)3 ; I> 59 s. lettera di Alessandro ¡VI a Juan del 18 aprile 1494 con biasimo per le sue enormi spese ; p. 92 s. nuova lettera del papa del 28 maggio 1494 sulla vita suntuosa di Juan). Se ISanchis y iSivera (p. 44 e 60) dalle esortazioni di Alessandro VI ad una vita onesta trae la conclusione que son infame* calwmnias lo* desórdenes que se atribugen a Alejandro VI, la conclusione del canonico valenciano tenero della fama del suo compatriota è però troppo ingenua. Di lettere di scusa dirette dal duca di IGandia ad Alessandro VI, finora era conosciuta solamente quella del 6 settembre 1494 (El Archilo VII, 128 ss. ; Sancjhis v .Sivera 104 ss.). Tre altre inedite ho trovate originali nell’A tchivio s e-Sreto pontificio (Ardi, di Castello Arm. XV, caps. XII, n. 5). ,Nella * prima, risposta a una lettera del papa da Viterbo 29 tottobre 1493, in data di dandya a IV de decembre [/,}]».), il duca si difende contro il rimprovero «lei tutto infondato, ch’egli non abbia consumato il matrimonio con Maria Enriquez: il suo matrimonio è molto felice; poi egli descrive l’onorevole accoglienza incontrata in Valencia e Gandia. Nella seconda * lettera, data Valentia a 26 de febrero [l.'i]9J,, il duca (risponde a una lettera del papa del 6 gennaio e nega d’aver fatto spese non necessarie ; se verrà a Roma, la moglie non potrà accompagnarlo perché sta prcnyada e posarla en carni/ serpa grandissimo periti per ser persona moli d eli cada ]i encora restar la casa suga sens ella serya dan l‘vr que sols la ombra sua soplira a la absentiu maya. V. poi in App. 56, 21 il tenore della terza »lettera, del 4 ottobre 1494. In ,El Archivo VII, 88 s.. la lettera di Alessandro VI del 31 luglio 1493 al figlio coi buoni avvertimenti datigli nel viaggio (cfr. Woodward, Borgia 41: The best side .of tlie « uomo eornaleseo» come» out in tliis intimate adviee of Rodrigo Borgia lo thè seven-‘®engear-old Duke of Gandia) e le istruzioni, stessa data, per la sua condotta finché fosse in Spagna. Al più presto alla fine d’agosto 1493 ebl>e lu°go in Barcellona, dove Juan giunse il 24 agosto, il matrimonio con (Maria