Il Cardinal Pallavicino al convegno di Savona. 727 Secondo le informazioni date dal Cardinal IPallavicino all’ambasciatore fiorentino residente allora in Savona, il suo mandato consisteva prima di tutto nel difendere il papa dall’ingiusta accusa d’avere egli sollecitato Massimiliano a scendere in Italia. Al cardinale riuscì di giustificare in (questo punto (il suo signore. Non così pieno fu il successo che il cardinale conseguì riguardo al suo secondo incarico, ch’era di ottenere la consegna dei Bentivoglio. Giovanni ed Alessandro Bentivoglio, diceva Luigi XII, non hanno partecipato alle cospirazioni contro Bologna e il mio onore mi vieta di abbandonarli.1 Da certe espressioni di un famigliare del cardinale rilevasi, che il Pallavicino ebbe più volte dei lunghi col-loquii con Luigi XII e col cardinale Amboise, nei quali pare che specialmente da quest’ultimo non sia stato trattato troppo gentilmente. 2 Circa il convegno di Savona corsero tosto delle voci, che riempirono il papa di timore per un qualche attacco alla sua autorità spirituale. Che in Savona siasi parlato di riforme ecclesiastiche, io confessò più tardi lo stesso Ferdinando. Come l’anno precedente, così anche in questa circostanza egli certo ha corroborato 1 Amboise nelle sue speranze di salire il trono papale.3 [Je Prie], che giaceva infermo a Milano. Finita toquutione cuuì rege legatus e> Hothomagensis... venerunt ad cameram Rothomugcnsis, in qua ambo scerete *unt loquuti per horam. De quibus materWe loquuti sunt, non est meum quae-rcre. F. 147 : |Savona, 1 luglio: i due re mandarono pel legato quia erant secum l'Miuuturi... Legatiti ivit ad cameram, ubi regeh erant; per duas Jioras stctit 1:11 "* ‘llis et cardinali Rothomagensi. VItinerarium notifica poi la partenza del re spagnolo da Savona il 2 luglio, quella del re di Francia il 3, l’imbarcazione del legato il 7 luglio, non che il ricevimento del Palla vicino, nel concistoro del 18 agosto. 1 Relazione fiorentina da (Savona 4 luglio 1507 in Atti d. Soc. Sav. II, 19-20. 2 Tale è l’impressione che si riceve dalla lettura del suddetto * Itinerarium, nel quale a f. 139 parlandosi dell’Amboise si dice: ipse est vere reco Franciae. Archivio segreto pontificio. . t 8 Lehmann 4, il quale ricorda come anche nel maggio del Ì508 Ferdinando Manifestasse la minaccia di sottrarre tutti i suoi stati all’obbedienza del papa. La lettera del re, nella quale contiensi tale minaccia, è diretta al viceré di Napoli ; essa gli ordina d'impiccare senz'altro i latori di bolle pontificie -enza il regio placet. Venne pubblicata la prima volta da F. de Quevedo, Obras (Madrid 1792-1794), 3-9 e poi nelle Lettres de Louis XII. I, 109-114. Cfr. Gjxdklv, Rudolf II. und seine Zeit, ¡Prag 1863, 14. V. la Fuente ritiene a torto che la lettera sia una compilazione di un protestante della fine del secolo xvl. 11 testo non dà presa a dubbi di sorta ; il contenuto corrisponde perfettamente «Ila politica di Ferdinando e alle sue strane idee circa i suoi diritti regali. * volte Ferdinando ha senz’altro annullato bolle pontificie ; il 31 agósto 1509 egli emanò un decreto, a tenore del quale chiunque si adoperasse per avere dal Papa o dai suoi legati una bolla o un documentao qualsiasi contro l’inquisizione *Pagnuola, doveva punirsi colla pena di morte. Llorente I, 368-369. Gams III, 128 s., 140-142. Quanto a dimandare concessioni, specie in materia finanziaria,