Mali nel clero e nei conventi. 145 Il sale della terra per molti titoli era diventato scipito, ma dove la purezza dei costumi svanisce, ivi per lo più nemmeno la fede rimane intatta e a ciò venne ad aggiungersi anche l’azione del falso rinascimento pagano per condurre non pochi al traviamento. Preti lindegni di questa risma erano quelli che ad Erasmo e a Lutero, al tempo della loro venuta a Roma sotto Giulio II, porsero occasione delle loro tetre dipinture.1 Ingiusto è tuttavia il credere che il marcio del clero sia stato proprio in Roma più irrande che altrove, poiché abbiamo documenti che provano l’esistenza della corruzione del clero in quasi tutte le città della penisola italiana.2 In parecchi luoghi, per es. a Venezia, le cose andavano assai peggio che a Roma.a Che, date tali circostanze, venisse affatto a svanire in molti luoghi l’efficacia e il rispetto per lo stato sacerdotale, come deplorano moltissimi contemporanei,1 è cosa naturale. La immoralità del clejro era così diffusa e grande, che si levarono delle voci per chiedere il matrimonio dei preti.5 Contro uno scritto di questo genere Roderico de Santa Ella compose un trattato dedicato a Sisto IV." 1 Gfr. Nolhac, Erasme en Italie 70-79 e Hausrath 57, 69; Tatiiam, Era-'»ni» in Italj) 659; Bohmer, Jtomjahrt 106 s., 130 s., 141 ss. - In generale efr. Cantù I, 201 <. Ver Genova cfr. Belgrado 473 s ; per Verona Tiib. Quartalschr. 1859. 16; pei Frinii Cian in Giorn. il. Lett. XXIX, 412-»1-1; per i'erugia Bonazzi II, 729 s. ; per Orvieto Diario ili Stp. Tommaso 736; • r Fermo Leopardi, N. Buonafede 18; Per Ferrara Solerti, Vita ferrarese in •tti il. Uoiiiayiio 3* serie X, 18; per Jiepi Diario Nepesino 121, 131, 157; per liieti II i»t. Jahrb. V, 347 ; per Pavia * editto del dnea di (Milano al podestà di l’avia in data 1470, 27 settembre (lagno su preti ehe si aggiravano qua e là di 'tte senza abito clericale). Archivio municipale in Pavia. Anche u Sicilia i disordini nel clero erano gravi. Cfr. il * breve di Sisto IV agli ■'l'iiti di ®. Maria de Bosco e S. Placidimo, dato da Roma 4 novembre 1475. Editto del viceré, da Palermo 26 ottobre 1500, contro i preti concubinarii. lutti e due questi documenti nell’Archivio di 'Stato in Palermo. SiiU’acettia d'avarizia fatta al clero cfr. Fr. Vettori, Viaggio in Alemanna ' l'*J7 quale inviato fiorentino a Massimiliano 1), Paris 1837, 115. * Ofr. oltre al BroscH in Ilintor. Zeitschrift di Sybel XXXVII, 309 s. anche 1 1 ini uni libertinaggio 22 s., 30; Malagiizzi-Yaleri 145 e di ** breve d’Inno- •nzo vili del 31 ottobre 1487. Archivio di Stato in Venezia, ■rea lo stato delle cose in Roma abbiamo testimonianze non dubbie in Bur-' hakdi Diarium I, 240s., II, 79s. V. inoltre: ** P. Camudub, venerali, fratri Antonio ord. J cuna tur., dot. Mediolani 1453 Jun. S, Cod. 235 della Biblio-tflca Ambrosiana di Milano, lettera di P. Barkocius del 1481 in Anec-"‘ta l meta, ed. Contarini f. 202; cfr. inoltre Fl. Ambrosius, De reoux genti» »cripti» operibux Bapt. Mantuani (Taurini 1784) 186; Frehìx III, 186; '■iiijt, Pi ut, a mt 50Q s. ; Rbumont III 2, 457 s. ; Gottlob, Cam. ap. 25s. * l'fr. Gabr. Barletta, Sermone» f. 35. 5 •'fr. Theinkr, Die Einfiihrung der erzicungenen Eheloxigkeit (nuova ed. Nippold, Barmen o. J.) Ili, ,128 s. * * ItoDKRiri de Sakcta Ella (cfr. Graesse, Trtxnr VI 1, 143. Haijì, Rep. ‘ ' ■ 13s., 31-32. Mazzetti, Prof. Boi. [1847J 2