578 Libro II. Alessandro VI. 1492-1503. Capitolo 10. fin dal tempo della morte dell’infelice il giudizio sulla Bua vita e le sue opere fu oltremodo sfavorevole.1 Allorché più tardi giunse al pontificato Giulio II, il nemico giurato dei Borgia, si formò l’abitudine di ravvisare 'in Alessandro VI il tipo di ogni malvagità e cattiveria. Lo si chiamava il marrano, con il quale ingiurioso termine ¡spagnolo erano 'chiamati quei Giudei battezzati, che però rimanevano nascostamente fedeli alla loro religione. - Ma con ciò s’era ancora ben lungi dal pronunciare il giudizio più aspro, se lo spettabilissimo Marcantonio Altieri espresse apertamente la sua soddisfazione perchè ormai tutti i Borgia erano estirpati daH’imo della terra quali piante venefiche, in odio a Dio, nemiche agli uomini.0 Non solo poeti italiani, ma anche spagnoli si espressero nella maniera più cruda sul conto di Alessandro VI. sena che nel primo giorno delle esequie il protonotario Arcimboldi fuiuh orni ioni' multa de ilio graviter copioseqne dissentisse. 1 < fr. per es. Cambi XXI, 195 s. Notar Giacomo 201. All’annunzio della morte di Alessandro VI un contemporaneo in Bologna scrisse: et sepuUus • st In inferno. Atti il. Romagna Vili (1890), 179. Come il giudizio di Sigismondo i>k Conti so]ir» Alessandro VI si faccia sempre più severo vien mostrato bene da Gottlob in Itist. Jahrli. VII, 320s. 'Anche il giudizio di Pietro Martire diventa in seguito sempre pili aspro; vedi H.crnays !H>. Il giudizio sfavorevole di Ferdinando il Cattolico nella lettera al suo ambasciatore Rojas pressi' \n.i.A, I). ir. de liojus 187, 305, 360: de i/ne en està rida no le queda sin0 muditi infamia. •;/ en la atra es t/e oreer i/ue muditi pena, si XiK'sIro {Scio«" no usò coti éì de gran di ss una misericordia. - Gli» narrando l'elezione di Alessandro VI Parenti (presso Schnitzeb. Ziti Gtseli. Alex. 17. 20; efr. 7) nota ch’essa era riuscita contro la comune opinione, per molte ragioni, prima per essere lui Caldano et tenuto ili >i perfecta fede. Schnitzeb (p. 10) dii a questa osservazione un 'importanza (tinnente. che tuttavia non possiede in tale misura. Il 12 febbraio 1497 Ottaviano Ubaldini scrisse ad Klisa beltà Gonzaga su Alessandro VI (presso Li'/i". /»afe. d Este e i liorgia XLI, 495): non solo infedele ma incredulo. Se Judo-rendè Cristo per ¿0 dinari, questui el venderla per vintinove. \ . Li uptitili di Marco Antonio Altieri, ed. N arditoci, Roma 1v 1 ■ ' Lo scritto (originale nell’Archivio Altieri in Roma) ebbe origli»' tra iil 1500 e 1509 e fu compiuto probabilmente nei primi anni di Leone X : vedi Reimont in Ailgcm. Zeitung 1874, n. 358, Bei/. * Cfr. Farinelli in Rassegna Inbl.