1068 Appendice. monianza, el quale se porta tancto bene e con tancta diligensia che in vero non saria posibile a dirne tancto quanto in efecto ne1, «i che la S. Vostra labia per recomandato che san Geronimo non credo fuse melglio de lui donesta e quello a da fare per lui sefl'orzi farlo presto, perche ne l'ara ad nui gratia e alla Sta Vostra sera servitù) che in vero el merita. serva J. manu propria. [A tergo] : S. I). N. PP. Originale con sigillo. Arni. 15, C. 12. n. 8, p. 19-20. 17. Lucrezia Borgia a papa Alessandro VI. Pesaro, 21 agosto 1494. Beme pater i>ost pedum oscula beatorum. Per messer Lelio2 ho rece-puto uno breve de Vostra Santita del qual quanto ala parte del ben star de Vostra Beatitudine me è stato gratissimo, ma in quanto al resto ne ho pigiata grandissima malinchonia per lo comprendere in quello e nela imbassata me ha referito Messer Lelio da parte de Vostra Santita quella essere sdengnata al quanto con medio, de la qual cosa me ne so assai maraviglata per che quanto ala parte de la lettera scripta de mano del cancellieri Vostra Santita non sene debbe maravigliare perchè avendo io auto el mal del bracio conio e informata Vostra Beatitudine non la possetti .scriver de manu propria per che la prima chio scripsi fu quella chio mandai laltro dì a Vostra Sentita;3 quanto ala dettatura credo sapia Vostra Beatitudine che la detatura dun cancellieri è doferinfiala de quella de una donna si che Vostra Santita non se amiri de questo, per che vedera per lavenire che de continuo faro el debito mio; a ìa parte de ila lettera de Vostra Beatitudine e qu«lla di monsignor mio rmo de Valentia 4 io credo che le lettere siano pocho sconforme luna e la'ltra in quanto a la volunta mia de venire et se Vostra Santita se dengna legeiia unaltra volta credo comprenderà non esser altro mio desiderio se non de continuo star ali pedi de Vostra Beatitudine, de la qual cosa umilmente e quanto posso la suplicho me ne facia dengna, perche fin chio non ce arrivo no starro mai contenta e de questo ne sia certa Vostra Beatitudine; rengratio quanto posso ia Vostra Beatitudine de la no imprestanza a data ail signor mio e de li censi e delatratta, de la qual cosa innata olementia de Vostra Santità ne heravaino certissimi; sia pregato Dio e la gloriosissima nostra Donna dia tanta vita a Vostra Santita quanto quella e tutti noi altri desidera ino; baso li pedi a Vostra Beatitudine. XXI agusti 1494. De Vostra Santita indengna schiava Lucretia Sfortia Borgia manu propria. [A tergo] : Smo ac bemo DT>° nostro pape. Originale con sigillo. Arm. 15, C. 12, n. 8, p. 5. » ne è. 2 L. CapodifeiTo. 3 V. sopra la lettera del 27 luglio. * Cesare Borgia.