670 Libro III. Giulio II. 1303-1513. Capitolo 1. dro VI era tornato a Pesaro. Anche ,i Colonna e gli Orsini riebbero i loro castelli.1 Il contrasto tra Giulio II e papa Borgia spicca anche nelle attinenze coi suoi parenti. Il papa della Rovere la ruppe decisamente col sistema del nepotismo. Sebbene di quando in quando non andasse scevro da tali tendenze e non si mostrasse abbastanza severo verso il nepote Francesco Maria, pure egli fece relativamente ben poco per i suoi. Persino sul letto di morte si rifiutò fermamente di assumere nel sacro collegio un prossimo parente, da lui ritenuto indegno di quel grado. Già prima della sua assunzione al trono il nepote Francesco Maria era stato dichiarato erede presuntivo d’Urbino; coll’assenso dei cardinali dopo la morte di Giovanni Sforza (1510), egli lo investì di Pesaro, e questo fu l’unico dominio dello Stato ecclesiastico, che il papa sottrasse alla signoria immediata della Santa Sede.2 II 2 marzo 1505 Francesco Maria sposò per procura Eleonora, figlia del marchese Francesco Gonzaga ; alle nozze icelebratesd in Vaticano Giulio II non prese parte allegando il pretesto d’una indisposizione. 3 Quanto poco Giulio II seguisse tendenze nepotistiche appare anche dal fatto, che fra i 27 cardinali da lui creati i suoi parenti sono assai poco rappresentati. A nessuno di essi venne accordata 1 (iREuoRovius A III3, 37-38 e anche la correzione del Bala.n V, 412- V. anche Ratti I, 164. Reumont III 2, 44. Ratti I, 160 s. ; cfr. Creighton IV, 71. Già il Ma-(«ir \\ klj.i (Principe c. 11) diceva di Giulio II: fece ogni cosa per accrescere la Chiesi a e notialcuno privato, il Bros«« ha del resto provato che Giulio II non fu del tutto immune da ' nepotismo, ma anche qui esagerando di molto : cfr. I ohm asini, Machiavelli I, 323. Però in altro luogo il Brosch confessa (p. 113i> che Giulio nel favorire i nepoti procedette con maggior misura che allora non si usasse. Di fronte alle esagerazioni del Brosch a buon diritto un suo recensore osserva in AUgem. Ztg. 187i8, n. 73 Bea., che Giulio II ha lavorato innanzi tutto per la iSede apostolica. Su Francesco Maria cfr. R. Marcitoci, Fr. il. della Rovere. Parte I (11,50-1527), ¡Senigallia 1903 e in proposito Mondo»" in Arch. stor. ital 5* serie XXXVI (1905), 388-392. Per il favore concessogli da Giulio II cfr. anche il materiale raccolto da Rodocanachi (Rome 81 ss.) Ma pure questo nipote fu. dandosi l’occasione, ricacciato da Giulio II nei suoi limiti (cfr. Luzio, La reggenza d'isabella d'Kste 45). 3 Gregorovius Vili3, 39: cfr. Luzio, Mantova e Urbino 157, 164; durante il carnevale del 1510 Giulio II fece molte feste in onore di F. AI. della Rovere e della sua sposa ; vedi Luzio, F. Gonzaga 53 ss. Cian in Giom. d, Lctt. ital XXIX, 436 erede poter concludere da una lettera di Emilia Pia deH'll luglio 1504 (in parte presso Luzio, Mantova 159, completa in Mem. stor. di Carpi II. 297), che Giulio II prendesse parte personalmente al banchetto di nozze della sua nipote. Dalla lettera, il cui originale nell’A r c h i v i o Gonzaga fu di nuovo esaminato all'uopo, non risulta niente di questo. Anche il Cattane!, che nel 1504 era ambasciatore a Roma, nulla dice a questo proposito nelle sue * lettere. CSrca la realizzazione di questo matrimonio e le nozze P' r procura del 2 marzo 1505 cfr. Luzio in Riv. d'Italia II (1909), 840 ss., $50s-