Nuove vie di Roma. Via Giulia. 915 la rappresentazione, in tono veramente lirico, della B. V., il cui Figlio stende le manine verso il cardinale accompagnato da San Lorenzo.1 La meraviglia intorno all’attività di Giulio II aumenta ove, oltre alle già ricordate, si prendano in considerazione le altre opere di cui Roma venne abbellita. La sua mente era occupata da vasti disegni, specialmente riguardo al riattamento delle vie già esistenti e alla costruzione e all’ornamento delle nuove. In ciò egli riattac-cossi all’opera di suo zio Sisto IV e a quella di Alessandro VI. Nell’aprile del 1505 venne deliberato il compimento della via Alessandrina colla contribuzione del papa, dei cardinali, degli ufficiali di Curia e dell’ospedale di S. Spirito.2 Anche altre strade furono abbellite per opera di Giulio II, come quella che conduce al Late-rano, la via ,S. Celso, S. Lucia e diverse piazze.3 Fra le vie nuove, che anche oggi determinano la pianta della /città, la via Giulia porta ancora il suo nome. Cominciando presso Ponte Sisto essa corre ad occidente in linea retta finché raggiunge il Tevere in vicinanza delle rovine dell’antico ponte trionfale. Questo doveva restaurarsi — e il popolo già lo chiamava il Ponte Giulio4 — e così venir creata una nuova e magnifica via che mettesse a S. Pietro. La via Giulia5 era la strada più larga della città e doveva anche diventare la più bella- Ciò si scorge anch’oggi osservando quella via ora abbastanza tranquilla, dalla quale più tardi s’è allontanato il movimento. Lungo il fiume fra la chiesa di S. Biagio e quella del Suffragio si osserva il cominciamento di un pianterreno di un grandioso edificio composto di grossi massi a quadro tagliati alla rustica, il quale secondo l’idea del papa era destinato a riunire in 1 In origine il monumento era in S. Maria del Popolo e sì' ne conserva solo la parte superiore. Steinmann (loc. cit. II. 90) uè ammette maestro un certo Michele-Matteo, al quale G.nou (Ardi. stor. dell'arte VI, 100) ascrive il monumento Ponzetti a S. Maria della Pace, pieno d’incanto nei busti come nella decorazione. Ofr. Reumont III 2, S85; IA’bke loc. cit. 095; Schonfeld, Sansovino 21 S.; L'Arte III, 24S s. Riproduzione in Rodocanachi. Rome tav. 22. Su Andrea Galletti occupato da Giulio II, vedi in App. n.° 89. 2 28 aprile 1505. * Rmw D. Card. S. Georgii fecit verburn de vìa Alessandrina ut sterni posset et fuit conclusimi quad S. D. A. et rollcffiuin rev. domi-nor. cardinaìium solverent (¡00 dueatos et officiates 800 et liospitale S. Spiritus cum ecclesia S. Petri solverent 100 dueatos. Acta- consist, f, 12 in ( od. I. 8, 1Z della Biblioteca Angelica di Roma. iCiaconius III, 246 dà questa notizia ex antiquis Ms. Vatic, colla data 28 agosto 1505. Negli estratti del Con-telobitjs dagli Acta collisisi, si dà il 26 aprile. Ann. 37, 7. J/0, f. 296. Archivio segreto pontificio. a Alrertini, ed. Schmabsow 42 s. Vogelstein 3. Arch. d. Soc. Rom. di st. Patr. VI. 785. Lanciaci I, 137. MadBlin, Le journal ecc. 229. Steinmann II. 59. Rodocanachi, Rome 410. 4 Albertixi. ed. Sciimarsow 50. Cfr. Rodocanachi, Rome 187 ss. 5 Sulla via Giulia cfr. Weissbach, Die ital. Stadt der Renaissance [1923] 7.