Il conclave del settembre 1503. 649 A ben comprendere la forza dei diversi partiti, e insieme la loro impotenza a riuscire, ci dà lume la votazione del 21 settembre.1 Il numero maggiore idei voti, cioè 15 (siamo dunque ben lungi dai due terzi) Venne a raccogliersi sul nome di Giuliano della Rovere ; venivano in seguito il Carafa con 14, l’Amboise con 13, poi Carvajal con 12 e il Riario con 8.2 Nessun partito era dunque in grado di far trionfare i proprii candidati, eppure la situazione generale sospingeva verso una sollecita risoluzione. Per impedire l’elezione d’un francese, Sforza, Medici e Colonna portarono l’attenzione su un personaggio, sulla cui dignità non poteva esservi dubbio, ma che per l’età e fralezza era senz’altro designato come papa di transizione. Essi riuscirono a guadagnare gli spagnoli ; ora anche l’Amboise vide l’impossibilità della sua propria elezione e, come narra Antonio Giustinian, volle almeno evitare che si eleggesse uno contro sua volontà; da uomo scaltro qual era egli nuotò a seconda della corrente. Lo segui- * « Et per Ascanio se he facto grande opera per Questa electione. Prima S. Pra-xeile [Pallavicinl] se aproximo al pallio e fu disconcio per S. Pietro in vincula. l*o]ioi corendo molto S. Petro in vincula fu disconcio per Ascanio ». Archivio di Stato in Modena. 1 Stando a lettere romane, che il Sanuto V, 92, teneva sott’occhio, ebbero luogo tre scrutimi, mentre Burcardo non parla che di due votazioni. Sanuto dice: «non fu fato scrutinio fino el zuoba [cioè 21 settembre] e fu fato uno * S. Praxede fo mejo e (S. |Piero in vinc. li manchava do.voti». ¡L’inviato di Mantova Ghivizzano dice invece, che il primo scrutinio aveva avuto luogo il 18; egli richiamasi ad una informazione dell’inviato inglese, che diceva aver saputo la cosa da quello di Venezia; ma in Giustinian, almeno nei dispacci conservati, non si trova nulla di ciò, laonde questa notizia resta dubbia. Il * dispaccio del Ghivizzano del 19 settembre sta nell’A rchivio Gonzaga in -Mantova. App. 59. 2 Sulla votazione del (21 settembre abbiamo due liste in Burchardi, Dia-''iiini (Tiiuasne) III, 276, (Cklani) II, 386 (e una presso Sanuto V, 93-94, al che sì aggiunge la notizia nei Dispacci di A. Giustinian il, 201. Non si è jfln 'lui osservato, che le due liste presso Burcardo, la seconda delle quali derive-lehbe dalla prima, più volte non si accordano nè per i nomi nè per il numero del voti. Altre discordanze presentano Sanuto e Giustinian. Cosi il Carafa presso Burcardo I ha '14, presso Burcardo II, ¡18, presso Sanuto e Giustinian 14 'oti. Giuliano della [Rovere ha 14 voti in Burcardo I e 15 in Burcardo II, Nasuto e Giustinian. Per il Carvajal e l’Amboise combinano tutte e quattro le liste. Il Giustinian dice, che il Castro ha avuto (13 voti, nel che va d’accordo ‘ol Sanuto ; nelle liste del Burcardo è curioso, che mentre nella prima il Castro ha 11 voti, nella seconda non ne ha alcuno ! .Forse la seconda lista del Buk- •*Rdo è un’aggiunta d’altra mano e in favore di tale ipotesi sta il fatto, che l**r lo scrutinio del 22 settembre e più tardi per l’elezione di Giulio II questa econda lista riassuntiva non c*è più. Tizio (presso Piccolomini loc. cit.), che anche altrove ha dati affatti diversi, dice che in questo scrutinio Piccolomini «tenne 4 voti (quelli cioè di ISan Giorgio, Cesarmi, Riario e Farnese), Rovere 15- Palla-'-*-* - • - - vicini 14, Colonna 12.