Impressione dell’elezione di Alessandro VI in Italia. 345 Se il governo veneziano in lettere ufficiali celebrò l’esaltazione di Alessandro VI1 le parole servirono |a coprire il vero sentimento, espresso dall’inviato veneto a Milano nel modo più aperto col rappresentante di Ferrara : la suprema dignità essere stata comprata con simonia e con mille frodi; se la Francia e la Spagna venissero a conoscenza di questa inaudita scelleraggine, si rifiuterebbero di prestare obbedienza : molti cardinali essere stati ricoperti di regali dal papa, ma (dieci essere rimasti a mani vuote e scontenti.2 La speranza di uno scisma, cui qui si fa allusione, andò in fumo, perchè quasi tutti gli stati con omaggi esagerati prestarono obbedienza ad Alessandro VI.3 Lodovico Moro aveva fatto la proposta, che gli inviati della lega (Milano, Napoli, Ferrara e Firenze) dovessero comparire simultaneamente a Roma, ma la vanità di Piero de’ Medici mandò a monte questo disegno. Questi ebbe la soddisfazione di potere entrare nella città eterna alla testa deH’ambasceria fiorentina e ostentarvi la sua magnificenza di principe.4 Dopo i Fiorentini vennero a prestare obbedienza le ambascerie di Genova, Milano e Venezia. Conforme il costume del tempo a quéste legazioni erano addetti i più famosi umanisti e letterati. Così coi Fiorentini venne Gentile Becchi e da parte di Milano il celebre Giasone del Maino.5 Le orazioni tenute da questi personaggi alla presenza del papa furono generalmente ammirate come splendidi saggi di eloquenza umanistica e rese subito accessibili al gran pub- 1 Picotti, Qior. de’ Medici 58, n. 1. 2 * Lettera del Trotti del 128 agosto 1492 in App. n. 16. Archivio di stato in Modena. (Secondo Parenti (presso ISchnitzer loc. cit. 20 cfr. 7) i Veneziani deliberarono di chieder ragione al loro nuovo cardinale Gherardo, che s'era lasciato corrompere a cooperare a questa elezione. Che essi procedessero contro di lui sospendendone le entrate è narrato anche da Infessura e Bueoardo (Thuasne II, 2) ; cfr. iSchnitzer loc. cit. 9 s. Riguardo alla posizione dell’iniperatore Federico III di fronte all’elezione '< Alessandro ,VI cfr. la dichiarazione dell’imperatore scritta dal vescovo Giorgio Altdorfen di Chiemsee l’8 dicembre 1492 al cardinale Piccolomini (presso Sc hi-kout, Pio ìli. pag. 45) secondo la quale egli per motivi politici anzitutto :i,|bia voluto astrarre dalla prestazione di obbedienza e assumere un contegno riservato. 4 Guicciardini I, 1. Sismondi XII, 81. Buser, Beziehungen 808. Desjar-mns I. 444. Frey, QueUen u. Forsch. I, 76. M. Herzfeld, Landibcci I, 98 s. 5 Burchardi Diarium (Thuasne) II, 8 s., 18 s.. (C'elani) I, 871 ss., 380. arotto, O. de Maino 159 s. Tenne l'orazione dell’obbedienza per iSiena il famoso giurista Bartolomeo Sozzini (iSocinus) ; cfr. Eisini, Pesare Borgia e la Repubblica Senese 88 s. ; Tirabosohi VI 1, 483. iSul discorso dell’inviato man-t"'ano Giovanni Lucido iCatanei cfr. Euzio, Isabella d'Este e i porgia XLI, 4 <4. Sull’ambasceria genovese per l'obbedienza cfr. E. Pandiani, in Giorn. stor. £ lett. (lena Liguria V (1904), 264 s. I nomi dei quattro inviati veneziani per obbedienza presso iSanuto, Dìarii Eli (Venezia 1898), 420. Sull’obbedienza prestata da Savoia cfr. Burcardo presso Pieper in Rom. QuartaUchr. ,1894, 195 s., ;s : Cei.ani i. 426 (manca in Thuasne). » Mandati di pagamento per l’incorona- f ,one di Alessandro VI in Mise. Arni. XV, t. 161, Archivio segreto pontificio.