Libro III. Giulio II. 1503-1513. Capitolo 4. Ora in Venezia non si burlavano ni» ^11 • n , Un contemporaneo paragona la battala J ^ellTcon T de, Romani presso Canne. ■ La condi¿Z dèi C“ “ni“ra « pm nschmsa perchè proprio allora, causa il nnoTO^X™ „S timo, il loro commercio aveva risentito gravissime perdite Ani V10 COntribuissero delle circostanze, su cui nulla SÌf h ^ h3 Pru+denza’ non ^ può d'altra parte ne- Ìran narte Snf H P°Ìu,Za Veneziana in terra ferma fu in gran parte colpa della repubblica. Dove stesse la colna IT,« col genialehfior!nrCOnOSCÌl!Ì0 f benissim° ^presso il Machiavelli. I! detto di Livio ^p1 6 • mosse.Per le sue considerazioni dal nè mai imhnlH ■ 1 0m^i11 non disPerarono mai nella sventura, aueSri pIi °n° n Prosperità. «Al contrario appunto di buona fnrf-m scnve , e veduto fare ai Viineziani, i quali nella che ron Ì lPa ° l0r° aVerseIa guadagnata con quella virtù il re d1Frrrn0’fieianC! V!nUo a tanta ^solenza. che chiamavano non cnriivln * SI M*rco> ™>n stimavano la Chiesa; anLnTT “ T CUn° m Ita,ia ed er°nsi presupposti nello r°ìArr 3 ffre,una ™onar^h'ia .simile alla romana. Di poi rotta a VnT^T & ^ a^band°nò, e ch’eglino ebbero una mezza W«£ J -Kei, Francia’ perderono non solamente tutto ed Ìi « Ì S Per r n1!’. ma buona P^te ne dettero ed al papa liroro nh T Per Vlltted Eiezione d’animo; ed intanto invi-uono, che mandarono ambasciatori all’imperatore a farsi tribù- muoverfCrn1SSer° al papa le}^re piene di viltà e di sommissione per compassione. Alla quale infelicità pervennono in quat-tro giorm e dopo una mezza rotta, perchè avendo combattuto il circa lfTmpt' fS1 FT a combattere ed essere oppresso circa la meta, m modo che 1 uno de’ Provveditori che si salvò. arrivo a Verona con più di 25.000 soldati, intr’a piè ed a cavallo; ouahtà H a ”ezia e ordini loro fosse stata alcuna quanta di virtù, facilmente si potevano rifare e rimostrare di nuovo il viso alla fortuna, ed essere a tempo o à vincere o a perdere pm gloriosamente, o ad avere accordo più onorevole. Ma la viltà dell animo loro, causata dalla qualità dei loro ordini non buoni nelie cose della guerra, gli fece ad un tratto Perdere lo «tato e 1 animo. E sempre interverrà così a qualunque si governa come ÌhhWt n QUḛ entare insolente nella btfona fortuna. «1 abbietto nella cattiva, nasce dal modo di procedere tuo e dalla negli anni della guerra fra Venezia e (Yr-i* • ¿¿ZlUlÌ aj temPo della lega dii Cambrai y liano cfr. anche V. Marchesi-903), t. i, 5oi ss. ’ Arch. Ven.i \Serie, anno IH * Senarega 597. Cfr. anche Luigi m ", Eanke> J