760 Libro III. Giulio II. 1503-1513. Capitolo 5. pensiero ogni giorno, così lamentavasi l’ambasciatore di Ferrara. In tal modo andò perduto un tempo prezioso. Luigi XII stabilì di temporeggiare fino alla primavera, finché non fosse stato sicuro di Massimiliano e di Enrico Vili.1 Non così Giulio II. In lui nessun indizio di incertezza nè di paura. Le difficoltà non facevano che spingerlo a procedere con più energia. Ed ecco questo vecchio, nel cui stemma figurava la quercia, prendere una risoluzione del tutto corrispondente al suo carattere fermo, ardito, franco e impaziente: egli stesso in persona, sebbene sofferente, volle assumere le operazioni di guerra contro Ferrara, il più estremo avamposto dei Francesi in Italia, sorvegliare e spingere avanti egli stesso i suoi capitani inceri: e irresoluti. Come una volta, nella sua ardita impresa contro Bologna, coll’esporre la sua persona aveva ottenuto con una rapidità superiore all’aspettativa il suo scopo, così anche questa volta Giulio II si attendeva un successo simile, senza presentire che gii sovrastava uno dei più ardui cimenti della sua vita.2 L’irritazione del papa contro Luigi XII cresceva di giorno r. giorno, tanto che ormai parlava già di scomunicarlo. Nessuna minaccia fu risparmiata per distogliere i cardinali di parte francese dal prender parte al prossimo concilio antipapale. Il cardinale di Clermont rimaneva rigorosamente custodito in Castel S. Angelo. Il cardinale de Prie potè sottrarsi a quella sorte medesima solo obbligandosi con giuramento nel concistoro del 16 agosto a non lasciare Roma, in caso contrario perderebbe ipsofatto la dignità cardinalizia. Un tale rigore pareva necessario perchè il cardinale d’Este. che, come tutti gli altri cardinali assenti dalla curia, aveva fin dal 27 luglio avuto l’ordine di ritornare, pure continuava a star lontano dalla corte pontificia.3 II 17 agosto il papa si recò ad Ostia e di là a Civitavecchia, dove passò in rivista le navi destinate a Genova e festeggiò la conquista di Modena.5 Tutti i Cardinal:, eccettuato il vecchio Carafa, ebbero l’ordine di recarsi a Viterbo, però il Bri?onnet e il de Prie non annuirono a tale intimo.Da ^ terbo Giulio II passò a Montefiascone e di là il 1° settembre mo."> con 400 uomini alla volta di Bologna. Per Orvieto, Assisi, Foligno, Tolentino e Loreto, dove il giorno della Natività (8 settem- 1 Lehmann 9. Cfr. Creighton IV, 120. Ranke, Rom. und german. 1 ölkei 2 Brosch, Julius II. 200. . j s Santjto XI. 143, 1S9, 192, 198. Ofr. Paris de Grassis, ed. Doixinget. • 392 e ed. Frati 197-198, come pure Raynald 1510, n. 18-19. Il * breve al cdl. ^ naie Este del 27 luglio 1510 in App. n. 130. Archivio di Stato li o d e n a. , u o. * * Acta consist, f. 27. Archivio concistoriale del V a t i c a s Cfr. Bernardi II, 300 e San don ini, Modena II, 139 s. « Sanuto XI, 220, 2G3.