8. Giulio II mecenate delle arti. Suo atteggiamento di fronte alla scienza e alla letteratura. La nuova fabbrica della chiesa di S. Pietro e del "Vaticano. Il Bramante direttore delle opere edilizie di Giulio II. La galleria delle statue nel Belvedere del Vaticano. Scoperte di antichità. Costruzioni nello Stato della Chiesa. Le meraviglie della nuova Roma di Giulio II. Quanto fosse universale lo spirito e quanto poderosa l’energia di quell’uomo straordinario, che dall’anno 1503 sedette sulla cattedra di Pietro, è dimostrato precipuamente dal fatto, che in mezzo a tutti i trambusti e le difficoltà politiche ed ecclestiastiche, persino in mezzo alle armi, Giulio II favorì in modo grandioso le arti della pace.1 Sul principio del secolo XVI Roma era già una delle più belle e interessanti città del mondo, nella quale l’antichità, il medioevo e il rinascimento erano splendidamente rappresentati da insigni capolavori ;2 ma Ja metropoli dell’universo deve la sua vera e più nobile magnificenza, la sua piena importanza come centro ideale per tutti gli amici del sublime, al mecenate di Bramante, di Michelangelo e di Raffaello, al pontefice, che fin da cardinale erasi mostrato amico dell’arte e protettore degli artisti.3 Come allora aveva dimostrato piena intelligenza per i maestri del tramontante primo rinascimento, così ora come papa egli raccolse attorno a sè gli eroi dell’alto rinascimento e diventò il più grande mecenate che conosca la storia universale. Tutto quanto 1 ì: un giudizio molto unilaterale quello che esprime Giovio (Vita Leonis x 3. 3, p. 58 s.) riportando i noti versi dell'arco trionfale di Leone X (v. il nostro voi.) IV 1, 28): Artnorum strepitìi, neyleetis Utteris IuVii aures maynopere gaudchant ; inde versus in arcu Leonis: OUin habuit Cypris sua tempora, tempora Mavors Olim habuit, sue, mine tempora Pallas habet. 2 Cfr. Muntz, Rapliael 261 s. V. anche Cian, Cortcyiano 165. 3 Cfr. sopra p. 281, 323, 636.