456 Libro II. Alessandro VI. 1492-1503. Capitolo 6. Chi contraddirà a questa disposizione incorrerà ipso facto nella scomunica.1 La proibizione di predicare venuta da Alessandro VI e la riunione di S. Marco alla congregazione lombarda non contenevano evidentemente nulla di peccaminoso poiché l’inibizione di qualche cosa in sè e per sè buona, la quale non è prescritta in tutte le circostanze, non può ritenersi come male. Il papa stesso secondo le leggi canoniche aveva senza dubbio il diritto di dare gli ordini contenuti nel breve deil’8 settembre. Per conseguenza il Savonarola e come prete e come religioso era tenuto ad obbedire in quelle due cose al suo capo superiore. Da principio lo stesso priore di S. Marco non disconobbe la cosa. « Sebbene tutte queste cose provengano da coloro che odiano a morte me e la libertà di Firenze — i Vedi Raynaxd 1497, ¡n. 17-18 e in proposito Gherardi 3S8. Il testo è anche in Burchardi Diarium (Thuasne) II, 4(52-405, (Celasi) II 92 s. (in tedesco presso ¡Geiger, ■Buroardus 200-212). Cfr. Lucas 184-186. Lucas crede che l’indirizzo a S. Croce invece di |S. Marco non sia stato inteso dal papa, ma sia un errore intervenuto nella spedizione. Schiutzer (Hist.-pol. Bl. CXXV [1000], 411) spiegherebbe il tono più forte del breve dell'8 settembre in confronto con quello del 21 luglio con motivi esclusivamente politici, che avrebbero sostanzialmente determinato l’azione del papa contro S. Il 9 settembre Alessandro VI comandò a S. Maggi di chiamare il Savonarola a rispondere della sua nuova dottrina e delle sue prediche scandalose ; in pari tempo S. Marco veniva di bel nuovo sottoposto al Maggi e il Savonarola sospeso dalla predicazione durante il peri01'" delle trattative. Luotto. Il vero Savonarola e il Savonarola di L. Pastor (Firenze 1897) p. 605-600 ; cfr. Pastor. Zur Beurtheìhmg Savonarola's 63 s. Siccome il Luotto cita in alcuni passi l’originale tedesco della mia opera, neUa mia difesa che fu tradotta anche in italiano (da C. Bexetti, Trento 1898) ie in francese (da P. Raynaud, Paris 1898), mi credetti in dovere di concludere ch'eli1 conoscesse l’originale, mentre egli cita di solito la traduzione italiana in parte difettosa. Si è risaputo intanto dal prof. Cipolla, ch'egli aveva comunicato ni Luotto quei passi tedeschi. Io certo non potevo saper questo,, non dicendone niente il Luotto ed ora tanto più volentieri rimetto la cosa nei suoi veri termini, in quanto con ciò viene almeno a cadere ««'accusa. Negli altri miei appunti contro il Luotto non ho nulla a cambiare. La seconda edizione (Firenzi’ 1900) uscita dopo la morte del Luotto non è che una tinta edizione accrescili111 d'una nuova prefazione e coll'aggiunta di un nuovo documento (p. 600 s')-Luotto fu severamente giudicato in specie da F. X. Kraus in Lit, Rundschau 1898, nr. 3. il quale osserva che non si sa comprendere, come la mia «nan*1 zione in sè cosi calma, moderata e in assoluta corrispondenza coi fatti abbiJ potuto eccitare la collera del signor Luotto ». Un giudizio simile ha pronunciato un critico italiano molto rispettabile, C. Paoli, in Arch, st. Hai. 5* Serie • 215 ss., 441 ss. Cfr. anche Spectator in Allgem. Zeitung 1S98, Bed. nr. —• Brosoti, Zur Savonarola-Kontr over se 258-261 ss. Contro il ricordato articolo « Paoli e contro Pastor (Zur Beurteilung Savonarolas) muove P. Villarl questione Savonaroliana, in Arch. stor. Hai. 5* serie XXIII (3-899), 114-123. ^ scritto di O' Neil, J. Sa vonarole (Boston 1898) è privo di valore : vedi J • Kraus in Lit. Rundschau 1S99, nr. 3; così pure un secondo lavoro di O Ne11^ Was Savonarola really excommunicatedt .4» Inquiry, Boston 1900 (vedi L1 1 nel Tablet del 2 giugno ,19100, 845 s.).