Alessandro VI approva la spartizione di Napoli fra Spagina e Francia. 529 di pretesto le pratiche ch’egli aveva allacciato coi Turchi.1 Per aderire a quel disegno Alessandro VI aveva anche il motivo, che i ribelli baroni romani ora venivano necessariamente a perdere ogni appoggio. Il 29 giugno 1501 venne proclamata la lega con la Francia e la Spagna, mentre l’esercito francese accampato già nelle vicinanze di Roma moveva verso il Sud.2 Il 4 luglio gli si unì anche Cesare con le sue milizie.3 Da dichiarazione dello stesso Ferdinando, Federico di Napoli sapeva dall’aprile ch’egli non doveva contare su aiuto spagnuolo contro la Francia :4 invece è difficile che avesse il presentimento che ambedue le potenze si precipiterebbero unite sopra di lui. Solo dopo la pubblicazione della bolla pontificia conobbe il tradimento. Quasi senza resistenza di sorta i Francesi devastando i castelli dei Colonna si spinsero fino a Capua, la quale sulla fine di luglio veniva presa d’assalto e orrendamente devastata :5 quindi capitolò anche Gaeta e l’armata francese capitanata da Aubigny comparve davanti a Napoli. Re Federigo ;il 3 agosto 1)"* crste Viei-teljahrhundert europ. Politile I, 6; II, 2, 5: Breysig appella r*minando (I, 6) forse il politicamente più eminente fra questa generazione principi. 1 IUynaìd 1501. n. 58-72. Un'altra concessione a favore di Luigi XII fu *:l nomina dell’Ambroise a legato, che Alessandro VI aveva negata nel 1498 ; <-fr. il » breve del 7 maggio 1501. Archivio nazionale a Parigi. Se-1 "ndo Pélissier, Louis XII ■et L. Sforza II, 419 e Richard, Origine# de la non-' "ture de France 134. l’Amboise era stato nominato legato per la Francia già nel concistoro del 5 aprile 1501. Ofr. Renaudet 326 ss. e 347 sopra il prolungamento, nell’ottobre 15)02, della legazione. Come inviato papale era in questo t’iupo alla corte francese Giovanni Ferreri, arcivescovo di Arles, ma aveva inncipalmente il compito di sostenere gli interessi di ,0. Borgia; ofr. Richard '"f. cit 136 s. Ferreri fu il primo che come nunzio in Francia ricevette sti-ì^ndio e va quindi considerato come nunzio permanente, fino alla morte di -Alessandro VI. Sulla dimora del cardinale Amboise in Lombardia nell’estate '"1 e le relazioni diplomatiche d’allora tra Francia e Venezia cfr. L. G. PÉ-'^sier. line embassade \venitienne au card, d’Amboise à MUan (jullet Jyt01)j :n -V. Ardi. Yen. XIVII (1899), ,195-215. 2 Bubchardi, Diarium (Thuasne) III, 149-150, (Celani), II 291. Sanuto IV, ' ’ 82- (Seb. di Branca Tedahuni 294. Ardi. stor. nap. II. 659s. e ‘lettera di k. Catanei del 30 giugno 1301 Archivio Gonzaga in Mantova. 3 * Relazione di G. L. Catanei del 5 luglio 1501. Archivio Gonzaga 11 ^ u 111 o v a. In base a questo va rettificato Alvisi 209. 4 Vedi Zurita IV, 37. ^ 5 Sigismondo de’ Conti II. 239. Sanuto IV, 76-78. Tfcdajj.ini 295. Bai.an V, ' fi IlAVEMAlrN' Hi 120 s. Oepoiìla 781. Riguardo alle accuse contro Cesare ni r * difesa del medesimo fatta dallALvisi 309 s., iLeonetti II, 455, Mauby u hist. XIII, 96s. e R. di iSoragna in Rassegna naz. X (1082), 364, i quali questo caso non vanno certo troppo avanti ; cfr. Bbosch in Hist. Zeitsehr. 'IV, 542 Pasto», Storia dei Papi. Ili 34