7(> Introduzione. che nell’anno 1483 il magistrato fece delle energiche rimostranze al papa Sisto IV perchè aveva mandato al morente Luigi XI alcune delle reliquie che si conservavano in Roma.1 Il culto della Beatissima Vergine era, come in generale fu sempre in Italia, oltremodo grande anche allora. Nobili e plebei, papi e principi, semplici cittadini e gente del contado facevano a gara nell’onorare Maria. Alcune poesie in onore di Maria, come la canzone del patriarca di Venezia Lorenzo Giustiniani: Maria, Vergine bella, sono di straordinaria bellezza e devozione.2 Come la poesia, anche l’arte faceva il possibile per glorificare Maria. Innumerevoli chiese e cappelle erano e furono ancora di continuo a lei dedicate.8 L’Umbria e la Toscana sono quasi seminate di affreschi rappresentanti Maria e in modo speciale la sua incoronazione. * È veramente immenso il numero degli affreschi, dei rilievi e delle statuette della Madonna messe per devozione alle case e ai canti delle vie o nelle cappelle private. Con Roma, Firenze in particolare era ricca di queste testimonianze di commovente pietà, che si dovevano alla gara delle classi alte e basse. Anche eccellenti artisti, come Donatello, Mino da Fiesole, i Robbia, Ghirlandaio, hanno dato magnifiche opere per i tabernacoli, dinanzi ai quali si cantavano le laudi.8 In tavole innumerevoli Maria viene sempre e sempre rappresentata nobile ed augusta come Madre di Dio e il figliuoletto come Cristo Bambino sempre cosciente della sua alta missione. Alcuni artisti, come Luca della Robbia e più tardi Raffaello, conseguirono con le loro Madonne una fama mondiale.B Le immagini miracolose della Madre di Dio erano ritenute come il tesoro più prezioso delle città e in tempi di grande calamità venivano portate in processioni solenni per le strade. In ogni distretta facevasi ricorso con tenera fiducia alla Madre della grazia. Sotto il suo manto intere 1 Sisto IV si richiamò all’esempio del suol predecessori, particolarmente (li (rrcgorlo Magno, che avrebbero essi pure regalato delle reliquie. Jao. Vot«a-tkkkanus presso Muratori XXIII, 1S7. Sulla cessione di reliquie romane alla chiesa d’Ognissanti a Wittenberg neU’anno 1516 cfr. KaLkoff, Alla»» und Re- liquienvorehrunff a» der Schlosskirche zu Wittenberg, Gotha 1907, 70. 3 Vedi BAUMGARTNER. Veltlit. VI. ISO. » T>a maggior parte delle chiese Italiane dedicate a Maria debbono la loro origine e la loro forma al rinascimento e al barocco: v. Kirchcnxchmurk 189«, p.100. * Clfr. Fin KE, F. incubarli (Köln 1893) 39. » Sul tabernacoli fiorentini vedi Gerspacii in Rassegna naz. CXIj (1705), 505 ss., per Roma : A. Ruffini, Immagini di Maria Santissima collocate sulle mura esterne di tatuili edifitH di Roma. 2 voli. Roma 1853. 8 Per Raffaello v. sopra p. fiSs.; per 1 Della Robbia: Bobe. Die Künstler/a-milie der Robbia und Hai. Plastik 73 ss. e Graus in Kirchinsehntuck 1S98. Si): cfr. anche Burckhardt, Beiträge 12. Cavam-U cd-Mounier, Les della Robbia. Paris 1S82. M. Retmond, Leu della Robbia, Firenze 1897,