Cesare Borgia incolpato dell'uccisione del fratello. 441 fatto non erano ancora terminate un buon anno dopo,1 e non diedero alcun nuovo risultato. Le voci quindi correvano tanto più disparate per ogni dove. Nulla infatti suole più eccitare l’attività della fantasia quanto il mistero : quando non si conosce la verità si credono le cose più incredibili. Così chiunque poteva avere un qualche interesse nella uccisione del duca, lo sii metteva subito in relazione con quell’atroce delitto: non soltanto gli Orsini, il cardinale Sforza e Giovanni da Pesaro, ma persino il fratello dell’ucciso, Jofré Borgia. I sospetti sui personaggi qui nominati erano già respinti nel concistoro del 19 giugno dallo stesso Alessandro VI, il quale solo degli Orsini si tacque. In ciò abbiamo certo un nuovo accenno all’uccisore.2 Più si considerano i fatti che precedettero e che seguirono l’orrendo misfatto, che forse non sarà mai pienamente chiarito, e più aumenta ìli sospetto che pesa sulla detta fazione. Insieme è possibilissimo che gli Orsini, conoscendo le viziose tendenze del duca, se ne siano disfatti' in occasione di qualche avventura amorosa. Tuttavia non si può andare più in là di un forte sospetto : è impossibile formulare con precisione un’accusa.3 Diffìcilmente si riuscirà a mettere in piena luce l’assassinio. Per quanto svariate fossero le congetture, pure in nessuna relazione contemporanea — a quanto finora ci consta — si accenna con una sola parola a ciò che alcuni anni più tardi venne quasi universalmente creduto, che cioè l’assassino fosse Cesare Borgia. Nove mesi dopo l’orrendo avvenimento Cesare viene accusato per la prima volta, e, cosa degna di nota, proprio in una relazione dell’inviato ferrarese a Venezia.4 Dalla città della laguna, dove 1 Ciò si deduce con certezza dalla * relazione cifrata di A. Sforza a ¡L. Moro *la Roma 15 giugno 1498 (Archivio di Stato in Milano). Secondo questa va rettificato Grkgorovius ¡VII3, 395-396. 2 Su ciò hanno a buon diritto richiamata l’attenzione Knoffler, Tod des Herzogs roti Gandia 468 !e HoKler, Rodrigo de liorja 79. 3 Anche Navenne (112) recentemente ha dato questo giudizio: Les ténè-hr,n qui enveloppent le crime sant de celles que Vhistoire ne peut se flutter de dÌHsiper. 4 II passo trovasi stampato presso Gkegohovius, Lucrezia 101, n. 1 e pi esso Ai-visi 44, n. 1. Negli Annui. Brmon., che giungono fino all'ottobre 1497, a p. 916 non si dice nulla
  • apa, che era cardinale de Valentia, una sera ammazzane lo fratello che era ,luf-a de Gandia, ,et poi lo buttòne |in fiume et fo trovato in capo de doi di ». *n «no sguardo retrospettivo del gennaio 1503 ai precedenti misfatti di Cesare, I’edai.lim dice (303) : « In prima, lo fratello, che se chiamava lo duca de Gandia. 1° fece gettare in fiume ». E ancora (317) : « Lo fece ammazzare lo fratello, che