Buone relazioni fra il papa e i Medici. 229 dei Fiorentini1 Vennero infatti concertati gli sponsali tra Maddalena, seconda figlia di Lorenzo, e Franceschetto Cibo. A causa però dell’età giovanile della sposa le nozze si dovettero differire. «In questo mentre accadde più di un fatto che avrebbe potuto fare ombra a Lorenzo, se non vi fosse stata la tanto forte sua brama di procacciarsi un appoggio a Roma, e se nuovi eventi non avessero rafforzata la sua speranza di poter dominare il debole pontefice ».2 Nel medesimo anno 1487 il de’ Medici trovò un’occasione di obbligare a sè il pontefice. In Osimo infatti erasi nuovamente ri-'•llato il condottiere Boccolino Guzzoni prendendo degli accordi col Sultano Bajazet. L’audace ribelle, secondo rivelano lettere sequestrate, aveva realmente l’intenzione di mettere in balìa dei Turchi la Marca picena.3 E poiché il sultano non sembrava alieno ¡a1 l’accettare quella proposta, tutto stava nel venire ad una pronta *zione. Innocenzo Vili fece che non mancasse: subito nel marzo 1187 il guerresco Giuliano della Rovere fu mandato contro Boccolino. 1 Siccome però Giuliano, per mancanza di denaro, non disponeva che di forze insufficienti e non veniva a capo di nulla, il papa ¡nvocò l’aiuto di Milano, ma nemmeno Gian Giacomo Trivulzio mandato di là nel maggio, benché fosse uno dei più prodi capitani di Quel tempo, valse a impadronirsii di Osimo. Nel luglio Giuliano pregò di essere richiamato e fu sostituito dal cardinale Balue. Al- 1 Brosoh, Julius II. 89. iSulla lega con Venezia che commosse altamente •xEU.us Chieregatus, Sermo in publicatione confederatimis initc intir •s'- ». N. Jnnoeentium Papam VITI et illustrisi, dominimi Venetorum habitus Home in ecclesia sancti Petri die secunda Fcbruarii i stampato due volte in Uoma (Hain un. 4958-4959; Proctob 251). Nel febbraio 14r87 Ferrante giustificò <“<>1 papa la sua condotta verso 5 baroni sostenendo che per necessità aveva dovuto agire cosi al fine di prevenire nuove congiure dei baroni contro di lui. f'tò doveva dichiarare al papa e ai cardinali l’arcivescovo dii Milano Guido ■Antonio Arcimboldi (istruzione del 12 febbraio 1487. in Ferdinandi fnstruct. H2-146); insieme egli doveva far rilevare che i preparativi guerreschi di idrante e dei suoi alleati erano semplicemente misure difensive di prudenza, occasionate dalla lega del papa con Venezia. Circa lo stesso tempo Ferì ante spiegare in questo senso anche alle maestà spagnuole la condotta contro ì ,"lr°ni (Istruzione per I. Nauclero del 17 febbraio, in Ferdinandi fnstruct. 187 ss.). * Hf.umont. Lorenzo II*, 240-242. Cfr. la * relazione del Pandolfini del -1 marzo 1487. Archivio di iStatò in Firenze. 1 Ofr. Sigismondo de’ Conti I, 273 ss.. 310. Sugenheim 361. Bbosch. Julius II. 41) 809-310. Rosmini II, 158 s. Ugolini II, 54ss. Cu’oli.a 641 s. ' ■ anche Morus, li ibi. Picena V, 197 e la monagrafia di Oecconi, Boccohno Guz--r"u 74 ss. ; Volpichlla loc. cit. 92 s. 4 Cfr. le »relazioni di Pandolfini del 2. 10 e 11 marzo 1487. Archivio 111 Stato in Firenze. 26 lettere di Giuliano sulla sua legazione in Boll. f,or. Subalp., Suppl. Sa i mi. I, Torino 1912, 4« ss.