698 Libro III. Giulio II. 1503-1513. Capitolo 2. vano sicuri della loro superiorità.1 Presto o tardi dovevasi venire ad un serio conflitto. Fin da questo momento in Venezia si venne a scene violente fra il nunzio pontificio Leonini e il doge. Indarno l’ambasciatore di Francia presso la repubblica s’interpose come mediatore.2 In Roma Antonio Giustinian continuò ad insistere presso il papa derubato con cortese importunità perchè volesse confermare le usurpazioni e rilasciare in vicariato alla repubblica le terre ingiustamente occupate. L’irritazione provata da Giulio II a tali richieste crebbe poiché credette di scorgere che la repubblica cercasse di guadagnare anche Forlì,3 II doge di fronte al nunzio smentì la cosa, ma dichiarò che i Veneziani non restituirebbero mai i terri-torii già occupati e che sacrificherebbero piuttosto l’ultima pietra delle loro case.4 A ¡Roma Giulio II disse apertamente all’ambasciatore veneziano, ch’egli non desisterebbe mai dal riavere quanto gli era stato rapito e che non essendo a ciò sufficiente Ja sua forza, cercherebbe aiuto straniero.5 I fatti corrisposero alle parole. Mentre, aggredito e per giunta inerme, mettevasi in cerca di alleati, il papa era consapevole appieno del pericolo di poter facilmente cadere in dura dipendenza da quelle potenze, cui faceva appello icontro Venezia.0 Pure egli certamente sperava di poter trovare ancora una strada onde sottrarsi a una tale dipendenza. Egli era profondamente convinto, che per ottenere lo scopo, non gli rimaneva altra scelta. Uno stato forte e senza riguardi come la repubblica di Venezia — così era egli fermamente convinto — non potevasi tenere in freno che mediante una grande coalizione. A questo furono diretti gli sforzi del pontefice a partire dalla primavera del 1504. Egli si rivolse a Luigi XII di Francia7 e al re romano Massimiliano come patroni della Chiesa. Il 2 marzo 1504 Mariano Bartolini di Perugia partì alla volta della corte del sovrano tedesco. Il nunzio doveva insistere presso Massimiliano affinchè desse mano alla Chiesa contro Vene- 1 Cfr. la * relazione di Catanei in data di Roma 25 gennaio 1504. in cm '-1 dice : * « Venetiani persisteno in tenire che hanno in Romagna ne stimano elit i papa tenti tirarli mina a le ¡spalle cum ajuto de questi Riè che sperano uscirne cum honore». Archivio Gonzaga in li a n t o v a. - Santjto V, 805. 835. 847. Cfr. in lApp. n. 07 il * breve a Leonini d< 7 febbraio 1504. Archivio segreto pontificio. Cfr. in App. n. >68 il * breve lai |Carvajal del 28 febbraio ¿504. Archi rio segreto pontificio. Cfr. anche Dispacci di A. Giustinian 1" 427 s. e la * relazione di Catanei del 5 febbraio 1504. Archivio Gonza? j in Mantova. * Sanuto V. S47. De Leva I, 82. 5 Dispacci di A. Giustinian II, 415. « Dispacci di A. Giustinian III. 66: cfr. 277. 7 Cfr. Raynai.o 1504, n. 4.