t'errante contro Innocenzo Vili. ,/ione di fulminare le pene maggiori contro Ferrante.1 La nomi-allora deliberata - di Niccolò Orsini, conte di Pitigliano, a capi-ino generale della Chiesa avvenne il 27 giugno. Tre giorno dopo rtì la minaccia di scomunica contro Ferrante, qualora questi ■ ’ìtro il termine di due mesi non avesse soddisfatto agli obblighi rivenuti nella pace del 1486. 1 Nemmeno adesso Ferrante si mo-trò propenso a pagare il tributo, a liberare ¡ baroni e a desistere il 'Uo ingerirsi in affari meramente ecclesiastici. Innocenzo Vili ¡ tanto credette di non dover più indugiare nel venire al passo -tremo, riponendo le sue speranze nei soccorsi dal di fuori, raffermo in ciò dal Cardinal Balue.1 Carlo Vili re di Francia e Massimiliano d’Austria avevano proprio allora conchiuso la pace a ■ rancoforte sul Meno (luglio 1489). «Non potrebbero i due prin-¡’i rappacificati unire le loro forze, e da docili figli della Chiesa nettere prima l’ordine in Italia e poi intraprendere la crociata fontro i Turchi? Se uno di questi due principi per ragioni dtii Genova o di Milano mettesse alle strette Lodovico, tnon dovrebbe uest’ultimo rinunziare alla sua ambigua condotta verso il pap|a pontaneamente e risolutamente prestargli mano contro Na-oli? Come potrebbe Ferrante respingere più a lungo la pace ,ove 1 forza dell’intera cristianità si mettesse dalla parte del papa?». Siffatte speranze, che certo poco accordavansi con la realtà dei ti, tenevano nutrite in Roma specialmente il fantastico cardiale Balue e gl’inviati francesi.0 Anche dalla Spagna Inno- 1 <’fr. la «lettera ili Pier Vettori, ambasciatore fiorentino n Napoli, del maggio 14.SU. .1 c. il princ. LI, n. 8. A rthlvl o «li Stato i n F 1 r e 11 z e. N,-l marzo 1489 a mezzo del nunzio Niccolò Franco il papa aveva fatto diri- - to a Vetraria la precisa domanda, se, nel caso ch’egli pronunciasse la depo-1 ¿tone di Ferrante, e questi jm»ì attacca se lo (Stato pontificio, fosse pronta ad •lutare 11 papa insieme alle altre potenze alleate. Istruzione pel Franco, del -- marzo ] -bsst, presso Carusi, Dispacci oi.xx-ouxxvi. 2 <’fr. la relazione di Bartolomeo di Bracciano a Virginio Orsini del J1 mag- Uno, presso Bouard, Lettre* rie Home 27i(. 1 Ixfessura 245. Burcharoi Diarium (Thuasxe) I, 358 s., 300 s., (Uklani) I- -io x., 272 s. * Foro eot, J. li ulne 130. Iti skr. Beziehungen 2-271. .Foroeot loc. cit. Innocenzo Vili eras! reso "M'li*»to Massimiliano collessersi adoperato l>er la liberazione del re dalie «■ani del ribelli Fiamminghi; v. Forsehuwii zur devtschen Ucschichtc XXII, 1:>s- Moussi, Ckroniqucs, ed. Buchon III, 2! 14. Quanto anche allora si maneggiassero i Francehì presso il pajwi contro Masfitmiliano 1, rile\asi da un di-■paedo presso 11 Oaphklli 70, sfuggito all'ULMANN. Questo dispaccio conferma ‘*»•1 «sto l'ipotesi del detto critico, che cioè per riguardo alla Francia non ebbe ‘»"go in Roma se non un riconoscimento condizionato di Massimiliano. Sulla p.ov d| Francoforte cfr. sotto p. 255.