87« Libro III. Giulio II. 150ì5-1513. Capitolo 8. letterati e gli artisti della città eterna con quelli della patria di Raffaello raggiunse sotto Giulio II una grande importanza per la storia della cultura.1 Col circolo di Aldo Manuzio, cui Giulio li accordò un privilegio contro le ristampe dei suoi libri, il mondo letterario di Roma tenne parimenti varie e feconde relazioni. Nemmeno nel Sacro Collegio mancavano uomini, che curassero e favorissero la letteratura. Ciò dicasi specialmente di Oliviero Carafa, jdi Domenico Grimani,3 di Francesco Alidosi, di Francesco Soderini, di Adriano Castellesi,1 di Giovanni de’ Medici e di Galeotto Franciotto della Rovere.6 Intorno a questi due ultimii e a Donna Felice della Rovere6 si raccoglieva un’eletta schiera di letterati. Fra quelli che furono in diretta relazione col papa ricorderemo innanzi tutto quelli dai quali egli accettò dediche, cioè i poeti Evangelista Maddaleni de Capodiferro,7 Antonio Flaminio,8 il bolognese Filippo Fasanini, 0 Andrea Nava- 1 Cian loc. cit. 411 a ragione richiama con forza l'attenzione su quest " C!fr., gotto, i particolari circa la grande importanza che ebbero per l’arte lf‘ relazioni con Urbino. 2 Vedi Nolhac in Studi e Aocum. Vili (1887), 269 s ; cfr. 228. Didot 33:!. Schtìck 56. s Sull’onorevole accoglienza preparata da Giulio al Grimani, al quale ]>"> mostrò la sua preziosa biblioteca, vedi Nolhao, Erosine cn Italie 87 s. Tristan. Era sin u s in Italy 661. , * 11 cardinale cantò la spedizione di Giulio II a Bologna; v. sopra p. 707, n. 3. In Bologna fu composta anche l’opera del Castei.le.si. che ha formato pei posteri il suo principale titolo di gloria, lo scritto De sermone Ialino; vedi Gebhardt 102 s. Durante il soggiorno a ¡Bologna venne pure alla luce il celebre scritto De vera phttosophùJ, di cui è stato parlato sopra a p. 120 ss. « Reumont III 2, 331. « Sul circolo di Giov. de’ Medici si tratterà nel voi. IV ; pei letterati ohe stavano in relazione con Galeotto Franoiotto della Rovere e Mad. Felice vedi Cian, (rioni, d. Lett. ¡tal. XXIX, 446-44S. iCfr. anche he Nolhac in Studi ' docum. Vili, 2.84, 286, 288; Nolhac, li ibi. de \F. Orsini 257 e Ciampi, Soip- Cor-teromaoo (Pisa 1811) 30 s. iSteinmann II, 46. i V. Tommasini in Meni, dei ¡Lincei (Scienze mor.) CI. IV 1 (1892), 3 ss. e Cian loc. cit. 443-444. iSulle poesie di Michele X a gonio vedi Steinmann II, 18. n. 2. s Cian loc. cit. 444. Poscoe II. 42 s. Poesie del Flaminio in lode di Giulio 11 dopo la sua elezione, alle quali non bellamente si contrappongono le posteriori ingiuriose (v. qui sopra l’aggiunta a p. 749. n. 2), presso Vattasso 50 ss. cfr. •'-• 3S. 34, 35). Poesie in lode di Madonna Felice ibid. 55 s., 57. Cfr. anche Loreti in La Romagna VI (19091. 9 Su Filippo Fasanini, che dopo la cacciata dei Bentivogllo pubblicò un poemetto In adventu Iulii II Pont, Max. (senza indicazione del tipografo, soltanto colla firma Phixxppus Phasianicus), vedi Giordani, Della venuta Bologna di Clemente VII, Bologna- ¡1842. App. 63. (Cfr. pu|re Fantuzzi, Scrift-Boi. Ili, 305; ibid. 256 s. anche sul famoso giurista Floriani Dolfi seniore, clic fu amico del cardinale Giuliano della Rovere. iSul Dolfi e sulle sue relazioni con Giulio II cfr. inoltre Paulus nel Katholik 1899, II, 381 s. ; Luzio-Renieb. Coltura e rei. lett. d’Isab. d'Este II, 4, 42-48. V. Raggi (Un favorito di Giulio II-in Giorn. stor. d. Liguria I, 3-4 [1900]) ¿ratta dà Girolamo Arsago, dal V-Al vescovo di Nizza, che in una medaglia è detto Alumnus di Giulio II. In (rxm».