472 Libro II. Alessandro VI. 1492-1503. Capitolo 6. Il papa non potè fare a meno di ravvisare in questo procedere del Savonarola quasi una dichiarazione di guerra. Il 26 giugno egli disse all’ambasciatore fiorentino che era risoluto á procedere contro il frate disobbediente alla stregua dei canoni ecclesiastici stabiliti contro i disprezzatori e i ribelli dalla Chiesa. I Fiorentini speravano pur sempre di otitonere mediante negoziati diplomatici un cambiamento in favore del 'loro profeta, specie perchè Alessandro VI ebbe a dichiarare che se Firenze desistesse dall’alleanza francese, ©gli avrebbe assecondato la repubblica in tutto quello che potesse. Anche presso i cardinali l’inviato fiorentino perorava continuamente in favore del Savonarola e in sulle prime non del tutto senza effetto, giacché alcuni membri della commissione cardinalizia manifestarono l’idea che si sospendesse la censura per due mesi, nel quale spazio di tempo il Savonarola avrebbe dovuto recarsi in Roma. Quest’avviso tuttavia non prevalse. D’accordo col papa i cardinali preposti alla riforma deliberarono non potersi in alcun modo concedere l’assoluzione richiesta dalla Signoria, se prima il Savonarola non prestasse obbedienza agli ordini dal suo generale e del papa. Già si diceva che verrebbe lanciato l’interdetto su Firenze. L’inviato fiorentino non si perdette d’animo nemmeno adesso, ma dopo mesi e mesi di pratiche il 12 febbraio 1498 dovette confessare, che le difficoltà erano grandi oltre misura.1 Circa lo stesso tempo il Savonarola, più che mai convinto della sua speciale missione divina,2 faceva quanto era in suo po- due eccezioni di Savonarola contro la validità della sua scomunica non sono valide : 1° non si può dubitare della reale intenzione del papa di scomunicarlo, come pure ch’egli abbia agito con conoscenza reale dello stato della cosa ; 2° non è solida l’opposizione che fa il colloquio col profeta, il quale dichiarò di essere solo mio strumento di D10* che perciò non temeva nulla e che Dio rimarrebbe vincitore. Cappelli 9®> cfr. 9S-99 sul fermo proposito di quell'uomo caparbio di non prestare obbe dienza al papa. Cfr. anche Ja lettera del Savonarola del 13 agosto 1491 a