Il Pinturicchio e il Mantegna al servizio di Innocenzo Vili. 281 ricompensato l’artista in occasione della sua partenza nell’anno 1490.1 Prima il Mantegna aveva anche per incarico del nepote Loft zo Cibo decorato la sala della Mappa mundi nel palazzo di S. Marco con pitture, che soltanto di recente sono tornate alla luce.1 Oltre al Pinturicchio e al Mantegna lavoravano allora in Rolli anche Filippino Lippi, Antoniazzo Romano3 e Perugino. Quest’ultimo ebbe importanti commissioni dal Cardinal Giuliano della R ere, uomo intendente di arte,4 mentre il Lippi per conto del cardinale Oliviero Carafa glorificava san Tommaso d’Aquino in una cappella fatta costruire da quel munifico porporato nella eh esa dei Domenicani, S. Maria sopra Minerva. L’artista disimpone* da maestro il suo compito, ma in modo alquanto superficiale, li rogramma per quelle pitture viene certo dallo stesso cardinale. -'s :rnerose iscrizioni ci danno la spiegazione di questi affreschi, una wtrte dei quali è ricoperta dal monumento di Paolo IV. Il quadro principale della parete destra dalla parte dell’ingresso rappre-senta il trionfo di S. Tommaso sulle eresie. Limpidezza di compostone, notevole efficacia di colorito, magnifiche teste caratteristi-ch<. uno sfondo suggestivo distinguono questa glorificazione alle-gorica dell’Aquinate. Nella lunetta a sinistra san Tommaso sta dinanzi all’immagine del Salvatore crocifisso, il quale gli dice: • J hai scritto bene di me, qual mercede ne attendi?» A destra a;cuni contemporanei del santo stupiti di questo miracolo. Sulla Parete dell’altare il Lippi ha dipinto l’Annunziazione col fondatore della cappella e l’Assunzione di Maria. Qui l’arte del maestro si Mostra in tutta la sua pienezza. Gli angeli giubilanti, sospesi, sono di una bellezza ineffabile.5 Le pitture decorative, che Pinturicchio eseguì nel magnifico pa- ■ izzo del cardinale Domenico della Rovere (ora Palazzo dei Peni-^■nzieri), sono disgraziatamente scomparse e distrutte ad ecce- j, 1 r<>BTE8iU8, De cardi naia tu S7. Gum, I, 54. Rbumont III 1, 431. Woi.r-ST'(*V 255- (Ohatabd, Descrizione del Vaticano III, 142. Muntz loc. cit. r ',ANN- Kom 87-88. In nessun luogo, per quanto lo sappia, viene spiegato 1 ‘ il Mantegna seegliesse proprio la storia del Battista. Iva ragione indi- 1 ' lle* testo spiega abbastanza bene la scelta. ^u'le pitture del Mantegna nel Palazzo di 8. Marco cfr. II erma nix nella "'ta Roma I (1923), 20 ss., ove anche particolari sull’attività di Bramante M detto palazzo. x 1^91 Guglielmo de.? Periers commise ad Antoniazzo Romano per ni‘1 \i*na