Ultime ore di Giulio II. 843 fatti al papa augurii di felicità, egli sorridendo mi disse : « In verità ieri ero in fin di vita, oggi mi sento rinato ». Rispose meglio che potè alle mie domande; volle che la sessione del concilio avesse luogo in ogni caso nel giorno stabilito perché non venisse perduto il termine fissato contro il re di Francia e i suoi aderenti; però non si dovesse trattare ohe di quanto era stato proposto nell’ultima sessione; al Cardinal Riario, decano del sacro Collegio, si lesse la presidenza. Poi accordò delle indulgenze a me e ai miei. Sulla fine per mostrare che si sentiva bene m’invitò a bere un bicchiere di malvasia. Avendo io raccontato ciò ai cardinali, che lo facevano moribondo, non mi volevano per lo stupore aggiustar fede».1 Ma il miglioramento non era che molto illusorio. Il fedele de Grassis fu quegli che prestò ora al suo signore il più grande servigio di carità. I famigliari di Giulio II avevano per troppi riguardi esitato fino allora a fargli amministrare il santo viatico. Il de Grassis ora insistette sulla cosa ed egli stesso riferisce come il papa, dopo essersi confessato, il 2 febbraio ricevesse colla massima divozione il SS. Sacramento.2 I famigliari erano commossi : il poderoso pontefice pareva loro un isanto.3 Poi Giulio II fece avvicinare al suo letto di morte i cardinali e si raccomandò alle loro fervorose orazioni dicendo d’essere stato il maggior peccatore e di non aver governato come doveva la Chiesa. Li esortò al timore di Dio e all’osservanza dei precetti dèlia Chiesa ; li eccitò a procedere legittimamente alla prossima elezione papale osservando il disposto dell’ultima sua bolla; l’elezione spettare ai cardinali, non al concilio; al conclave s’invitassero i cardinali assenti, non però gli scismatici; disse di perdonare di gran cuore a que-st’ultimi le offese fatte alla sua persona, ma come papa dovere egli attenersi al rigore delle leggi canoniche ed escludere dall’elezione gli scismatici. Tutto questo il papa disse mentre era morente, in 1 Pabis de Grassis, ed. Dollingeb 420-430 (l’ordine cronologico è qui confuso). 2 Paris de Grassis, ed. Dollinger 431-432. Alquanto differente, ma In sostanza concorde è la relazione portoghese, secondo la quale Giulio II da principio non voleva ricevere il viatico, ma che poi la domenica, il 20, lo dimandò da sè. Anche qui si dice che si comunicasse con molta divozione. Corp. dipi. Portufi. I, 189-190. Nel * Diarium di .Cobmsluts de Fine (v. sopra p. 785, il- 3) si dice parimenti che Giulio li mori plwries devote confessila atque devotissime sumpto Eiwha ri siine sacramento. Biblioteca nazionale di Parigi. Ofr. .Saxtto XV, 500, 565. Anche U cardinale Gonzaga nella * lettera, di cui sotto, scrive: facta dei'Otissimamenie cum ffranma sanctimonia la com-munione. 3 Nella sua relazione sulla amministrazione degli ultimi sacramenti a Giulio II, /St. Gadio dice che questi mostrò tanta devotione et contritione che pareva un santo. Luzio nel Corriere cit.