644 Libro III. Giulio II. 1503-1513. Capitolo 1. Ora il sacro Collegio, che aveva già assoldato milizie pel mantenimento dell’ordine pubblico, potè pensare al conclave. La mutata condizione delle cose trovò la sua espressione nel fatto, che venne smessa l’idea di procedere all’elezione in Castel S. Angelo e fu invece deliberato di tenerla in Vaticano. Molto divise erano le opinioni del pubblico circa l’esito dell’imminente elezione. « I ben pensanti — riferisce Antonio Giusti-nian fin dal 19 agosto — vorrebbero il Carafa o il Piccolomini; un ottimo papa sarebbe anche il Costa ; ma gli nocciono l’età avanzata e il suo nome spagnolo ». Qualche giorno dopo si fecero anche i nomi del Pallavicini e del Podocataro; di quest’ultimo dice-vasi che aveva tutti gli Spagnoli dalla sua.1 Il 4 settembre2 cominciarono le esequie per il pontefice defunto, le quali secondo gli statuti perdurarono nove giorni. Intanto erano giunti in Roma molti cardinali assenti. Fin dal 30 agosto era arrivato il Soderini, il 1° settembre il Cornaro, il 3 Trivulzi e Giuliano della Rovere (questi dopo quasi dieci anni d’esilio!), il 6 Colonna, il 9 Riario, il 10 Giorgio d’Amboise, Luigi d’Ara-gona e Ascanio Sforza.3 Questi aveva fatto capire a Luigi XII che ise gli avesse permesso di prender parte al conclave, avrebbe votato per il candidato francese, l’Amboise.4 Stante la convenzione con Cesare Borgia i Francesi si tenevano sicuri di avere favorevoli gli undici cardinali spagnoli;5 per guadagnare gli altri furono messi in moto tutti i mezzi, specie per parte dell’ambizioso Amboise: lusinghe, promesse ed anche velate minacce.' 1 di A. Giustinian II, 126. Petbucelli della Gattina I, 447 * sonetto : Antequam ecc. citato sopra p. 641, n. 2. ^ No” 11 3 settembre, come dicono Viix.\ei, Machiavelli 12, 4r.il (anche nella u , ■ I’ 445)1 e Gbegobovius VIII3 10; V. *Acta consist., f. 14 nellAr-chivio concistoriale del Vaticano. 3 II cardinale Este non venne perchè nella fretta del viaggio erasi rotto una gamba. Sanuto V, 77 ; efr. ibid. 81 sulla celerità grande con cui l'Ani-boise fece il suo viaggio. 4 Sigismondo j>e’ Conti II, 290. 5 Cfr Petrucelli della Gattina I, 449. « Cfr Dispacci di A. Giustinian II. 175, 196, ilOO. Le pratiche qui ricor date apparivano tanto ipiù necessarie, in quanto che nel collegio cardinali«0 non vi erano allora che due francesi : la parte francese era calcolata in sei voti: redi iSanuto V, 82. Dei ¡maneggi deir Amboise riferisce anche l’agente mantovano Gluvizzano al marchese di .Mantova in data di Roma 12 settembre 1506 : * « Hlon ale 22 bore parlai cum mons de. Rohano [Amboise]... me dise io dovesse i» nome vostro parlare al rev» card. ¡S. Prassede pPallavlcinl] et pregarlo a darli la voce sua promettendoli che tuto quelo li sarà promiso li sarà attero et reificato per la Oim» ¡Mta e qUesto vole la Ex. Va li facia piena segurta. il a me non ha parso fare senza licentia di quela, la quale sapia come a le XX l“1" hoe lordine de andare a parlare a ,S. Prassede; al card, de Rohano ha proni*» aie quanto la Sua ¡Sri» me a comandato (e così faro non liavendo altro in c0U trario ».Archivio Gonzaga in Mantova.