Aspetto di Roma alla fine del sec. xv. artisti hanno un valore unico i fascicoli di studio di Giuliano da Sangallo formati a partire dal 11485,1 e i disegni d’uno scolaro di Domenico Ghirlandaio superstiti in un codice dell’Escorial.2 Un catalogo delle abitazioni, giardini, ville e vigne, nelle quali prelati, nobili e ricchi merdanti custodivano antichità, può formarsi dalla celebre raccolta d’iscrizioni del veronese Fra Giocondo terminata sotto Alessandro VI3 e forse meglio ancora da un opuscolo stampato alla fine idei secolo, che si conserva in un solo esemplare.4 Il libro di schizzi compilato fra il 1489 e il 14935 nell’officina del Ghirlandaio dà non solo importanti lumi per la conoscenza delle più antiche collezioni romane d’antichità e per lo stato in cui trova-vansi alcune antiche costruzioni — e incomparabilmente ancor più preziose sono ivi le vedute della città di Roma, che per alcune parti danno una immagine vivente dell’aspetto di Roma avanti le trasformazioni e le nuove fabbriche di Alessandro VI. Di particolare interesse sono sotto questo rispetto le rappresentazioni di Gastei S. Angelo e il panorama di Roma disegnato da Monte Mario.11 Ancor più pittoresca di questo foglio è la veduta del Ponte Quattro Capi, allora detto Ponte Giudeo, colla fortezza dei Gaetani e i rao-lini jsu barche nel fiume.7 Producono un’impressione straordinariamente forte due disegni, che paiono una illustrazione alle parole del Petrarca sulle superbe torri di Roma sfidanti il cielo. Uno di questi fogli offre la veduta dell’Araceli sui quartieri a est della città: nel mezzo la torre, allora ancora molto alta, della nobile famiglia Conti del secolo XIII, a isinistra sull’altura dell’Esquilino il monastero di S. Pietro in Vincoli dall’aspetto di formidabile fortezza, poi la basilica di S. Martino ai Monti colle alte torvi dei Capocci e Cantarelli, finalmente in lontananza S. Maria Maggiore. Dal lato destro preponderano le antiche costruzioni : si veggono le grandiose terme di Traiano nella vigna del convento di S. Pietro >n Vincoli, in lontananza gli archi dell’acqiia Claudia e il Laterano: chiudono qui il tutto una parte del Colosseo e la basilica di Costantino. 8 II secondo disegno, un panorama della città preso dalla 1 Già nella Biblioteca Barberini, ora alla Vaticana ; magistrale edizione ta facsimile con testo di Hülsen: Codices e Vaticani» setccti XI. Lipsiae 1910. 2 Egregia edizione di H. Eöoer, Hülsen e Michaelis in Sonderschriften tes Oesterr. Archäolog. Instituts in Wien IV, Wien 1906. 3 Vedi Lanciami I, 90 s., 100 s. .Sulla diaeta statuaria del cardinale Giuliano Cesarini ivi ricordata p. 103 cfr. anche Hülsen, Röm. Antikengärten des 16- Jahrh., Heidelberg 1917, vi. 4 Anticaglie prospettiche Romane composte per prospettivo Milanese depin-tore. nuova ed. non soddisfacente in Atti d. Accad. (le’ Lincei 1870. 5 Cfr. Hülsen in Jahreshefte des Oesterr. Archäol. Instit. XIII (1910), 224. 6 Vedi Egger, Codex Escurialensis f. 7b-8, 2Gb, 7 Ibid. f. 27b. 8 Ibid. f. 40b.