Elemento pagano nelle prediche degli umanisti alla presenza di Giulio II. 879 volta anche a laici.1 Ma ancor più di questo fa meraviglia 51 contenuto e la forma dei loro discorsi; secondo il Wimpheling un Giovan Francesco da Sutri potè pronunciare alla presenza di Giulio II persino una vera filippica contro Alessandro VI, che chiamò un mostro carico di tutti i vizi.2 Quanto nelle prediche degli umanisti si facesse sentire l’elemento pagano lo apprese in Roma Erasmo, che vi godette l’amicizia particolare del Cardinal Raffaele Riario e diede un parere sulla guerra contro Venezia. Il celebre umanista racconta, forse un po’ esagerando, nel suo dialogo Ciceronianus, d’avere udito nel venerdì santo del 1509 parlare alla presenza del papa Giulio II un ciceroniano. L’oratore chiamava il papa Iupiter optimus maximus; che colla sua mano potente scaglia il fulmine e tutto governa, dopo aver tessuto un lungo elogio di Giulio II passò ai Deci, a Curzio e ad altri, che sacrificarono la propria vita per la patria; sulla fine si parlò un poco anche della morte di Cristo, cercando di evitare accuratamente ogni parola e locuzione, che non fosse appoggiata all’autorità di Cicerone. Questo discorso, aggiunge Erasmo, riscosse ampie lodi fra i Ciceroniani.3 Anche parecchie commedie e versi, recitati alla presenza di Giulio II, risentivano di uno spirito troppo pagano. Il papa non era affatto un amico entusiasta delle rappresentazioni teatrali come il suo predecessore e ancor meno come il suo successore, quantunque assistesse spesso alla recita di commedie;4 di più egli lium II Pont. Max. in dir omnium sanctoruin. in Capello hahita, s. 1. et a. [Ro-mae e. 1510], quest’ultima nella Biblioteca di Stato di Monaco. 11 canonico di Liegi Eustachio [Ni ver io, venuto a Roma per ottenere la conferma deU’elezione di Eberardo von der Mark a vescovo di Liegi (30 dicembre 1505), tenne ¡dinanzi al papa un discorso per la conferma, finalmente ottenuta, di se stesso a canonico : Glori usimi viri Eustachi Xivarii, coturnici Leo-diensis (electi) oratio, habita Romae coroni Iulio II Rom. pontefice maximo pro agendis gratiis de propensissima confirmationis... grafia, Romae 1500; (nella cit. Biblioteca) e Bononiae 1506 (Panzer VI, 825). 1 Cfr. Burchardi Diarium (Thuasne) III, 877, 414, (Cfj.ani) II. 471, 502. 2 Questa notizia passata finora inosservata la trovai nel Catalogni archiep. Mogani, di Wimpheling, ed. Eng-lert (Aschaffenburg 1882) 22-23. * 'ScnüctK 98. ;Sabbadini, Storia del Ciceronianismo 52. Cfr. inoltre Habtfel-df.r in Histor. Taschenbuch 1892, p. 127 s. Tatham in Engl. hist. Reviere X,58 s. Ungi. hist. Re v. X 2, 642-662, e il bel lavoro di Nolhac, Èrasme en Italie (Paris 1888) 64 ss., 76 ss. L’opinione, che Giulio II permettesse ad Erasmo di deporre l'abito religioso, si fonda sopra un malinteso ; vedi Visctikr, Erasmiana (Basel 1876) 23 s. P. S. Allen invece, A Dispensation o/ Julius II for Erasmus, in Engl. hst. Review XXV [1910], 123-125, stabilisce che Erasmo come poi da Leone X (cfr. vol. IV 1, 446 s.) già da Giulio II ottenne il 4 gennaio 1506 una dispensa per avere benefizi ecclesiastici. * Vedi Flechsig 47 s., dove altre notizie bibliografiche. Cfr. anche Rodoca-nachi, Rome 168 ss.