Maneggi simoniaci nell’elezione di Alessandro VI. per quanto senza dubbio valida,1 pure era illecita, essendo stata ottenuta con enormi manovre simoniache. Per tali vie, come dice l’annalista della Chiesa, giusta l’arcano consiglio della divina Provvidenza, giunse alla suprema dignità un uomo, che la Chiesa antica per la sua vita scostumata non avrebbe ammesso agli infimi gradi del clero. Cominciavano per la Chiesa romana i giorni dell’obbrobrio e dello scandalo;2 quanto il Savonarola pieno di presentimento aveva vaticinato, si adempiva ; la spada dell’ira divina erasi abbassata sulla terra ; i castighi! cominciavano.3 Per quanto sia fondato questo giudizio, bisogna tuttavia guardarsi dal credere che fosse davvero diffusa una opinione così sfavorevole allorché Alessandro VI raggiunse la meta della sua ambizione. Tutto il contrario: alla sua elezione Rodrigo Borgia passava per uno dei più valenti membri del Collegio cardinalizio. Egli pareva riunire in sé tutte le prerogative di un eccellente principe secolare ; le sue straordinarie attitudini e cognizioni lo facevano apparire a molti come il vero uomo che avrebbe saputo guidare abilmente attraverso le difficoltà dell’epoca il papato, divenuto allora più che mai il centro di ogni politica. Che a questo solo si fosse contenti, che passassero in seconda linea tutte le altre sollecitudini di ordine ecclesiastico, .serve a caratterizzare l’intera tendenza di quella epoca.4 Un contemporaneo, descrivendone l’nidole, disse di lui que- pensato fuorché alla elezione del vicecancelliere (presso Sohnitzer, loc. cit. 5). 1- ambasciatore fiorentino Valori riferiva il 12 agosto 1492: Per questi Romani e per i Cortigiani non se mostro molta alegrezza Ai questa promozione (presso Thttasne, Burchardi, Diarium II, 611). Gli inviati veneziani Giorgio ' ontarini e IPaolo Pisani, viaggiando nella Germania meridionale, avevano appreso il 20 agosto fra Landsberg e Mindelheim che il papa era morto ed t ra stato eletto in suo luogo il cardinale di Lisbona (>Costa) : cfr. la relazione del viaggio pubblicata da iSimonsfeld in Zeitschr. f. Kulturgesch. II (1895), 259. 1 L’opinione di H. Gk.vuebt che già Nicolò II abbia dichiarata invalida qualunque simoniaca elezione a pontefice (Beil alla ¡Germania 1898, n.° 39, P- 308 ss. e di nuovo in Mist. Jahrh. XIX [1898], 827-841) è stata confutata *la E. Michael in Zeitschr. f. kath. Theol. 1898, 761-765 e 1899, 191-200. Cfr. anche N. Paulus in Katholik ,1899, II, 383 s., il quale adduce prove che la communis opinio prima della bolla di Giulio II non considerava invalida una elezione pontificia simoniaca. Altrettanto dimostra Gu-I-m a.\x (Die simonistiche Papstwalì nach XJguccio, in Archiv f. kath. Kirclienreeht LXXXIX [1909], 600-611) sull’esempio di ITguccio, il « piti importante glossatore del decreto di Graziano». Cfr. anche WuitM in Wissensch. Beil. alla Germania 1909, n.° 52, P- 413 ; Ltjcas, Savonarola 431 s. ; Lougbxin in The American Catholic Quarterly Review XXV (190(0), 252-203 e The Catholic Encyclopedia I, 289. 2 Raynald 1456, n. 41 ; 1492, n. 26, come .pure Dollinger 353, 357 e Hebgenrotheb, Kirchengesch. II 1, 130. Sulla vita anteriore di Alessandro VI v- sopra p. 317 s. 3 V ill ari, Savonarola I2. 165 s. 4 Cfr. d giudizi simili di Ueuuont III 1. 201, di Mourret. Hist, gènir. Ac VEglise V, 201 s., ¡Lange 33 e Gregorovius WIP 303. 308 e Lucrezia Borgia 9, dove giustamente si osserva, che niente v’ha di più falso del ritratto che di Pastor, storia dei Papi, III. 22