10*8 Appendice. di dire molte cose delle quale son certa V. S. ne liaveria pigiato piacere et maximamente adesso venirme ad alegrare della bona nova dello signor duca del bello flglolo che liè nato. Dio sia pregato sempre aie liabiamo bone nove con vita et sanita et felice stato della V. Beatitudine; pili, pater sancte, sto mal contenta la S. V. mie fa lo bene et altri sei gode siclie suplico alla V. X. voglia provedere con monsignor de Capaccio per che me pare che se infraschi et perlonga questa cosa che tanto me sa pegio dello affanno che do alla V. Beatitudine che dello danno mio; non ¡litri si non che humiiemente me raccomando alli pedi de V. S. E. S. V. Vannozza de Cataneis. [A tergo] : D. N. Pape. < 'riginale intieramente autografo, con sigillo. Arm. 15, C. 12, n. 8, p. 22. 44. Vannozza de Cataneis a papa Alessandro VI. [Roma], senza data. Jhs Beatissime pater de poi lo basar delli soi pedi santissimi. Credo che venendo ìrfisser Carlo1 da V. Sta li commisi me recommandasse a Sua Beatitudine et che li domandasse de gratia che io potessi venir avisitar quella, conio sono certa lui fece secundo la risposta me disse li haveva facta la V. Stl1 che ¡corno'era ben guarita che era contenta venisse molto volentieri. Hora che me sento meglio suplico a V. Beatitudine che sia contenta che domenica proxinia o quando aquella serra commodo se degni mandarmele avisare che veramente, beatissimo patre, credo sera la liberatione de lo mio male, lo quale in vero beatissimo patre non è stato podio et perche anchora o a dire cosa che 'a mi importa assai; non altro alli pedi de "V. Stn me recomando pregando Dio li conservi in felice stato. La vostra liuinile serva et schiava Yannoza de Catanj. Originale intieramente autografo, con sigillo. Arm. 15, C. 12, n. 8, p. 23. 57. (ìhivizzano al marchese di Mantova.1 Roma, 12 settembre 1508. .... Quanto siano le pratiche et falsi ingani de questi cardinali lo laso pensare a quela; 3 mai non fu vista tanta cosa, fano come formiche chi va e chi viene; tuta note sono in pratica. Li Spagnoli non usi-chano [sic!] de palatio, li altri tra vallano, ma le cose sono fate cum 1 C. Canale, dall’8 giugno 14SG marito di Vannozza. Vedi Gkegorovius VII3, 306. 2 Cfr. sopra p. 645, 646. 3 V. E.