Eccessi del Savonarola. 475 è ferro rotto. Ma come, dirai tu, m’accorgerò io se manca l’agente principale! Guarda se le sue leggi e i suoi comandi sono contrari a ciò ch’è il principio e la radice di tutta la sapienza, cioè a dire il ben vivere e la carità; e quando sono contrari, tu puoi veramente esser sicuro che esso è /erro rotto, e non sei tenuto ad obbedire. Ora, dimmi un poco, che cosa vogliono costoro che con le false informazioni hanno preparato la scomunica? Ognuno lo sa; levar via il ben vivere e il buon governo, aprire la porta ad ogni vizio; ed il ben vivere è andato per terra. Ora che la scomunica è venuta, vadano pure nelle bettole a menar una vita dissoluta. Per questo ¡io non la riconoscerò, perchè non posso agire contro la carità. Chi adunque comanda contro alla carità, che è plenitudine della nuova legge, anathema sit. Se pure lo dicesse un angelo, se lo dicessero tutti i santi e >a Vergine Maria (il Che curto non è possibile), anathema sit. Se alcuna legge o canone o concilio lo dicesse, anathema sit. E se alcun papa ha mai detto contro a questo ch’io dico, sia scomunicato. Non dico già che vi sia stato; ma se vi fu, esso non era istrumento del Signore, esso era ferro rotto. Alcuni hanno paura che, sebbene questa scomunica non vale quanto a Dio, la valga quanto alla Chiesa. A me basta non essere legato da Cristo. 0 Signor mio, se io mi faccio assolvere da questa scomunica, mandami all’inferno; io me ne farei scrupolo di peccato mortale ». « Il papa può errare — predicava il Savonarola il giorno 18 febbraio — e per vero in due guise, o per falso convincimento o per malizia. Ma rimettiamo quest’ultimo al tribunale di Dio e poniamo piuttosto ch’egli sia stato tratto in errore. Anche nel mio caso io posso dimostrare che il pontefice è stato ingannato da false persuasioni. Chi pertanto fa valere pertinacemente la scomunica, e sostiene ch’io non predichi questa dottrina, costui parla contro il regno di Dio e in favore di quello di Satana, è egli stesso un eretico e da escludersi dalla comunione dei fedeli».1 1 Savonarola, Prediche sopra VEsodo f. 8 s., 12 s., 20s. A illabi II2, S7 s.. pfr- Meieh 141 s. e Pekbexs 835 ss., il quale a ragione sostiene che la teoria del Savonarola facilita ogni ribellione contro l'autorità, e Lucas 272-284, che a P. 279 dice: «With every disposition to appreciate at their full value the m°ral reforms brought about by iSavonarola, we cannot hepl feeling that, if ultimate issues were to be looked to, rather than immediate results, the sermon Preached on (Septuagésima Sunday 1498, in the Duomo of iFlorence, was calculated to promote lawlessness, or at least insubordination, in the Church Catholic. The appeal to public opinion as against authority in disciplinary matters appears to us to be closely allied, in principle, to the appeal to private judgment». L'Osservatore Cattolico del 9-10 febbraio 1898 in un articolo che giudica molto amorevolmente la persona e l’attività riformatrice di Savonarola dice: «Che fosse Alessandro VI il .Pontefice, non è ragione che giustifichi la disobbedienza; può essere una ragione che attenui la colpa della ribellione, ma non può accettarsi come una provocazione che la giustifichi.